Danno erarariale, Santocchio e Salvati devono pagare, decisione dei giudici - Le Cronache
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Danno erarariale, Santocchio e Salvati devono pagare, decisione dei giudici

a Corte d’Appello della magistratura contabile della Campania non fa sconti agli ex consiglieri comunali ed ex sindaco, tecnici e attuali amministratori di Palazzo Mayer. Rigettato il ricorso per la sentenza di primo grado della Corte dei Conti che nel 2018 aveva emesso condanne sulla vicenda dei Progetti obiettivo. Accolto parzialmente solo il ricorso dell’ex segretaria Comunale Immacolata Di Saia che dovrà versare 20mila euro di danni all’ente Comune anzichè 40mila. Per il resto sentenza uguale al primo grado. Improcedibile il ricorso per Gabriella Camera. Tra i condannati, che avranno due strade da percorrere (il ricorso in Cassazione o pagare il dovuto) ci sono anche l’attuale presidente del consiglio comunale Mario Santocchio e il sindaco Cristoforo Salvati. Per entrambi, unici amministratori, si profila un caso di incompatibilità dovendo versare soldi all’ente di Palazzo Mayer. L’inchiesta della magistratura contabile riguarda il danno erariale provocato alle casse di Palazzo Mayer per oltre un milione di euro in seguito all’erogazione di compensi connessi all’incentivazione, all’incremento della produttività e al miglioramento dei servizi negli anni 2008 e 2009. L’ex sindaco Pasquale Aliberti e la Giunta degli anni interessati dovranno pagare 13mila euro. Oltre ad Aliberti, ci sono Giacinto Grandito, Guglielmo D’Aniello, Stefano Cirillo, Mario Santocchio e Pasquale Coppola. Tocca da pagare 21mila euro a Cristoforo Salvati. Poi ci sono i 10mila euro per Emilio Gallo, 15mila euro Carmine Arpaia (ex capo dei vigili), 8mila euro Anna Sorrentino, 15mila euro per Laura Aiello. Inoltre quasi 12mila euro per Maddalena Di Somma, 1.000 euro Maria Gabriella Camera, 8mila euro Antonio Matrone, 15mila euro Vittorio Minneci, 3.400 euro Antonio Ariano, 10mila euro Nicola Fienga. Tuttavia nel primo grado non erano mancate nemmeno le prescrizioni, relative al 2008 e accolte perché l’invito a dedurre della magistratura contabile era arrivato oltre i termini stabiliti dalla legge. Secondo l’inchiesta coordinata dalla guardia di Finanza le attività contestate erano state svolte senza una programmazione ma per compensare l’ordinaria attività istituzionale prestata dal personale al di fuori dell’orario di servizio.Ieri invece il deposito della sentenza, con motivazioni scritte in 75 pagine a firma del collegio composto Luciano Calamaro (presidente), Rossella Scelba, Roberto Rizzi, Annamaria Baria (consiglieri) e Maria Cristina Razzano (relatrice).Nel collegio difensivo c’erano, tra gli altri, gli avvocati Oreste Cantillo, Luigi Vuolo, Ippolito Matrone, Antonio Zarrella e Andrea Di Lieto.