D'Angelo (Ordine dei Medici): “Il covid non è sparito ma ha minore capacità di ledere la persona colpita” - Le Cronache
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D’Angelo (Ordine dei Medici): “Il covid non è sparito ma ha minore capacità di ledere la persona colpita”

D’Angelo (Ordine dei Medici): “Il covid non è sparito ma ha minore capacità di ledere la persona colpita”

di Erika Noschese

Il covid non è scomparso ma ha una minore capacità di ledere l’individuo, ragion per cui non dobbiamo abbassare la guardia. A dirlo il presidente dell’ordine dei Medici di Salerno, Giovanni D’Angelo, intervenuto ieri al convegno “I certificati medici per la malattia temporanea”. Il presidente D’Angelo ha fatto il punto della situazione sulla pandemia e, ha chiarito, “molti elementi non indicano la scomparsa ma una minore capacità di ledere l’individuo colpito, le forme attuali di malattia covid sono lievi rispetto alle precedenti perché la capacità di intaccare il corpo umano è forse diminuito – ha infatti aggiunto il numero uno dell’Ordine dei Medici di Salerno – Noi dobbiamo augurarci che questa caduta di capacità infettante, della carica virale e del suo effetto, insieme ai farmaci che oggi abbiamo, possa dare vita ad una situazione completamente diversa, più tranquilla. Strettamente concesso all’emergenza pandemia, ma non solo, i certificati medici per la malattia temporanea che spesso vengano contestate dai titolari di lavoro, dopo la consegna.

“La certificazione è un obbligo per tutti, ospedalieri, medici di medicina generale, privati e chiedere che venga fatta da un medico diverso rispetto a quello che ritiene opportuno segnalare uno status di malattia non è possibile e non è corretto perché mette in difficoltà colui il quale certifica per due motivi: non è elegante chiedere ad un altro medico di intervenire, non è corretto che ci si assume una responsabilità di status patologico non valutato da una persona che emette il certificato – ha detto ancora D’Angelo – Non sono qui per assicurare i medici nella loro azione ma anche per assicurare la comunità per godere dei diritti che ha; l’Inps, a sua volta, è un’istituzione rigida e se assumiamo un atteggiamento collaborativo si potrebbe avere una situazione migliore. La certificazione è il primo e più importante atto che un medico fa. Noi medici teniamo a sottolineare il valore dell’atto medico che riguarda tutto ciò che connota la professione del medico”. A ricordare le difficoltà che hanno vissuto i medici di base Matteo Rispoli (Medicina Generale): “E’ stato un calvario per le certificazioni, concesse anche per le quarantene e non solo per i pazienti affetti da covid. La burocrazia si era triplicata ma ora si sono ridotte anche se ci sono diversi casi ma si tratta solo di pazienti covid. Il problema è con l’inizio delle scuole quando saranno incrementati i dati e ci sarà un nuovo aumento delle certificazioni – ha detto Rispoli – Negli anni non è mai stato affrontato il problema delle certificazioni come previsto per legge. Le credenziali per fare il certificato telematico sono a disposizione di tutti i medici, bisogna risolvere questa conflittualità tra medico, paziente, specialisti”.