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Dame bianche contro lillegalità nelle carceri
Carceri: le donne lanciano l’allarme. Un 8 marzo diverso quello vissuto, davanti al Tribunale di Sorveglianza, dalle madri, sorelle, mogli e fidanzate dei detenuti della casa circondariale di Fuorni, un giorno per sensibilizzare la coscienza pubblica sul problema del sovraffollamento delle carcere.
La pioggia non ha fermato la protesta delle donne, che unite e compatte a piazza XXIV Maggio hanno chiesto un maggior attenzione da parte dei magistrati del Tribunale di Sorveglianza.
Presente in piazza anche l’onorevole Rita Bernardini esponente dei Radicali: ‹‹Più di 500 detenuti, più del doppio rispetto al numero che il carcere potrebbe ospitare, questa situazione è ai margini del paradossale. Il carcere come previsto dal Costituzione ha il compito di rieducare gli individui, ma con questi numeri ciò non è possibile.
Otto persone in una cella significa che non ci sono nemmeno i tre metri quadri a persona previsti dai regolamenti, a causa di situazioni come queste l’Italia è stata condannata dalla corta di Giustizia Europea››.
Il problema del sovraffollamento come conseguenza del lavoro svolto dal Tribunale di Sorveglianza: ‹‹La situazione che si viene a creare all’interno delle mura del carcere è solo l’ovvia conseguenza di ciò che i magistrati di sorveglianza fanno. Se non si attuano le misure alternative alla detenzione, gioco forza il carcere finisce solo un luogo dove si ammassano esseri umani, senza possibilità di rieducarli››.
Oggi l’assemblea a Brindisi dei radicali per la costituzione di dell’associazione Giustizia Amnistia Libertà: ‹‹Queste ore saranno chiave per il nostro futuro, poichè realizzeremo un’associazione che lo scopo di dialogare con il nuovo parlamento, per riuscire a risolvere il problema carceri. Qui non si parla solo dei detenuti, noi parliamo di legalità, che è un valore che dev’essere compreso da tutti. Solo riuscendo a realizzare una società civile, il problema delle carceri sarà ormai un lontano ricordo››.
9 marzo 2013