Da laureata in psicologia a imprenditrice di se stessa - Le Cronache
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Da laureata in psicologia a imprenditrice di se stessa

Da laureata in psicologia a imprenditrice di se stessa

di Rosario De Sio

Laureata in Psicologia, si reinventa e diventa imprenditrice di se stessa, ben undici anni fa Maria Caggiano decide di puntare tutto sulla sua passione: l’artigianato. Oggi Maria, nonostante la sua giovane età è un’affermata artigiana con una attività tutta sua in via Zara a Salerno. Maria crea bijoux, borse e accessori vari. Ogni oggetto rispecchia la sua anima e la sua sensibilità. Qualità che vengono fuori anche nella scelta delle pietre e materiali che utilizza. “Ho sempre avuto un grande spirito creativo sin da quando ho memoria. Alle elementari creavo oggetti con la pasta di sale e questa passione mi ha sempre accompagnato anche dopo nel mio percorso di studi. Il m a r c h i o che ho tutt o r a , “ F u n n y frog” lo progettai i n s i e m e c o n un’amica al liceo” dice con un pizzico di nostalgia la proprietaria di “Funny frog”. «All’epoca non c’era internet, non c’erano tutorial, la creatività dovevi averla dentro, dovevi avere tanta fantasia e guardare le cose con occhi diversi. L’ispirazione dovevi tirarla fuori dal tuo essere e non avevi internet come s u g g e r i – tore – dice r i c o r – d a n d o quei tempi Maria – Altri tempi quelli se pensi che adesso basta accedere sul portale youtube e ti escono un botto di tutorial su come realizzare le cose. Io invece all’epoca creavo tutto da me”. In questo percorso però gli studi si sono rivelati utili per imparare a gestire le emozioni e soprattutto per rapportarsi con il cliente. Sono laureata in Psicologia ma poi mi sono resa conto che quella non era la mia strada. Per gran parte della mia vita ho studiato e contemporaneamente fatto lavori di artigianato però poi ho deciso di puntare sulla mia passione e sono sicura di aver fatto la scelta giusta. La laurea però mi è servita davvero tanto non solo per entrare in empatia con il cliente ed avere un contatto con il pubblico sereno e senza avere distacco ma soprattutto per creare pezzi unici incentrati unicamente sulla persona che dovrà indossarli». A tal proposito parlando della sua nuova collezione “Intrecci di vita” l’artista salernitana ci spiega che la psicologia aiuta molto anche in questo perché come dice lei stessa «le mie creazioni si basano sui sentimenti, io tendo a creare un pezzo unico, speciale che sia per quella singola persona. Riesco così a cogliere e a sintetizzare in quel gioiello i suoi sentimenti o un determinato s t a t o d’animo». P a r l a n d o della nuova collezione di gioielli sottolinea: « O g n i pezzo che inserisco all’interno della collana e un po’ come se fosse un pezzo della vita di una persona ogni persona che guarda la collana può interpretare in essa la propria vita, vedere in quella pietra un’impressione, un sentimento particolare. Ecco perché ho deciso di chiamarla Intrecci di vita”. Dall’argento alla pietra dalla stoffa al cristallo, dal legno all’argilla non c’è materiale con il quale la giovane artigiana salernitana non si sia misurata e confrontata. «Non c’e niente di più bello che lavorare a tu per tu con la materia. Vedere come questa prende forma tra le tue mani. La gioia che si prova nel sapere, che sono proprio le tue mani a modellarla a darle quella forma, quelle caratteristiche è una cosa davvero inappagabile per me». Q u e l l o d e l l ’ a r t i – giano è un m e s t i e r e che risente soprattutto dell’umore, s p i e g a Maria Caggiano mentre è intenta a intrecciare due fili d’argento: “Se sei positivo, se stai bene in quel determinato momento allora, realizzerai un pezzo buono ma se sei di cattivo umore il tuo lavoro ne risente e questo è un lusso che un artigiano non può permettersi». «Ricordo con emozione il mio primo giorno, era un sabato di undici anni fa, ricordo l’ansia del primo cliente» racconta emozionata Maria, la quale da allora è cresciuta molto ed è riuscita da autodidatta a migliorare studiando i suoi prodotti offrendo alla clientela pezzi unici e personalizzati:«Ho una clientela di persone che si affidano a me. A volte mi portano oggetti vecchi e mi danno la possibilità di ricrearli a modo mio e in qualche modo quell’oggetto torna a vivere grazie a me, e questo per me e una cosa meravigliosa». Maria guarda con soddisfazione a quanto realizzato sin ora, considerando che, ha deciso di aprire la sua attività in piena crisi: «Ho aperto in un momento di forte crisi e nonostante i numerosi pareri negativi ho deciso di puntare su di me e alla fine il buon lavoro e l’impegno hanno dato i loro frutti. Il mio lavoro non mi stanca, non ne avverto assolutamente il peso, potrei stare qui seduta a creare oggetti per un’intera giornata».