Crolli in Piazza della Libertà, c'è un nuovo indagato - Le Cronache
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Crolli in Piazza della Libertà, c’è un nuovo indagato

Dovrebbero essere tre i filoni d’inchiesta, attualmente aperti in Procura sul comparto di Santa Teresa. Una maxi indagine dalle varie ramificazioni, dunque, per verificare eventuali responsabilità sulla contestata realizzazione di Piazza della Libertà e del Crescent. Mentre s’attende ancora la sentenza definitiva del Consiglio di Stato (l’udienza si è tenuta martedì scorso) per decidere il destino dell’opera firmata da Bofill.  
I crolli in piazza. Ma andiamo con ordine partendo da ieri mattina quando, agli avvisi di garanzia, si è aggiunto quello di Antonio Ragusa responsabile dell’ufficio tecnico. Ma non avrebbe nulla a che vedere con l’avvio recapitato, qualche giorno fa al dirigente del settore di trasformazione urbanistica Davide Pelosio. 
I fatti sarebbero separati. Ragusa, infatti, rientrerebbe nel filone aperto dalla Procura di Salerno, all’indomani dei crolli verificatisi in un settore della piazza della Libertà. A quanto pare l’iscrizione di Antonio Ragusa sul registro degli indagati seguirebbe la decisione di predisporre un incidente probatorio nel settore crepato della piazza il 24 aprile, naturalmente disposto sempre dal pubblico ministero che agli atti ha anche la perizia firmata dall’architetto Boeri.  L’indagine sui crolli, condotta dal Noe, vedrebbe  otto persone già iscritte (con Ragusa nove), tra tecnici e titolari e responsabili della Esa Costruzioni, l’impresa che sta eseguendo i lavori sulla mega piazza sul mare e i tre progettisti dell’opera. Ora all’elenco si aggiungerebbe anche il nome di Ragusa, responsabile del procedimento amministrativo. 
Il Pua e la variante. Il filone che porterebbe a Pelosio, riguarderebbe invece la variante al Pua, relativa al subcomparto 1, che, sostanzialmente aumenterebbe la volumetria dei volumi. In pratica un incremento di strutture a destinazione produttiva o per servizi. Tradotto: principalmente negozi. Un atto a firma del dirigente del servizio trasformazioni urbanistiche Davide Pelosio, approvato definitivamente (dopo le osservazioni e le controdeduzioni), poi, dalla giunta De Luca (sindaco naturalmente assente alla seduta) il giorno 27 del mese di agosto 2010. Nel primo atto giuntale di adozione si legge testualmente: «Il progetto del parcheggio sottostante la piazza prevede una serie di volumi tecnici lungo i lati prospicienti la passeggiata a mare ed il porto; tali volumi tecnici posso essere ridotti alle dimensioni strettamente indispensabili allo svolgimento di funzioni tecniche, mentre la restante superficie può invece essere destinate a funzioni finalizzate al miglioramento delle fruizione pubbliche, attraverso destinazioni d’uso come pubblici esercizi o attività commerciali».
Il silenzio assenso. Ancora l’inchiesta sul Crescent, ed particolare sulle autorizzazioni paesaggistiche. Ancor più specificatamente sul silenzio assenso della Soprintendenza di Salerno nei confronti della costruzione della mezza luna di Bofill. In tal senso saranno il sindaco Vincenzo De Luca ed il dirigente di allora, Lorenzo Criscuolo, ad essere ascoltati nei prossimi giorni (di parte lunedì) dal pm titolare dell’indagine. 
In ultimo restano le ultime acquisizioni della Guardia di Finanza che riguarderebbero mandati ed atti contabili emessi da Palazzo di Città a favore delle ditte e dei consulenti impegnati nella realizzazione delle opere a Santa Teresa.
La sdemanalizzazione. Ed ancora, restano all’attenzione sempre della Procura di Salerno gli ultimi esposti presentati da Italia Nostra e dal Comitato No Crescent. Nel mirino dell’associazione ambientalista e del comitato anche la mancata sdemanalizzazione del fiume Fusandola, deviato per consentire la costruzione della mega piazza.