Criticità gestione Covid al Dea Nocera/Scafati/Pagani - Le Cronache
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Criticità gestione Covid al Dea Nocera/Scafati/Pagani

Criticità gestione Covid al Dea Nocera/Scafati/Pagani

L’evolversi della epidemia in atto che coinvolgendo direttamente gli operatori sanitari apre spiragli inquietanti rispetto alla crescita incontrollabile della diffusione del contagio impone una immediata soluzione ai problemi allo stato non più tollerabili. La crescita esponenziale in questi giorni vede coinvolti diversi operatori sanitari. I delegati aziendali della CISL FP del Presidio Ospedaliero di Nocera Inferiore – Enzo Ferrara, Gerardo Fortino e Andrea Pastore – dichiarano che ad oggi il personale positivo al tampone in servizio presso questa azienda risulta essere aumentato se non raddoppiato rispetto ad una situazione che sembrava sotto controllo alcuni giorni orsono. Sarebbe ora che il servizio di prevenzione collettiva provvedesse a dare serie indicazioni alle strutture sanitarie poiché bisogna immediatamente: definire l’esecuzione a tutti gli operatori dei tamponi orofaringei affidabili, sensibili, specifici, validati a livello internazionale, e non dei test “rapidi”, con cadenza quindicinale a tutti i dipendenti, eseguendo gli screening sierologici ed il tampone al rientro in servizio dopo il periodo di assenza per ferie”; designare il personale preposto ad effettuare tale attività dotandolo di tutti i dispositivi di protezione individuale e relativo locale idoneo; fornire a tutti i dipendenti i DPI adeguati atti a garantire un’adeguata difesa passiva oltre che quella attiva, a prescindere dall’intensità di cura, in modo da garantire a chi opera nei servizi e nelle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, sia pubbliche che private, la massima sicurezza, assicurando l’adozione di tutte le misure necessarie a tutela della loro salute, nonché atte ad evitare la diffusione del contagio nei servizi stessi e all’interno del nucleo familiare degli addetti, cosi come previsto dal “Protocollo per la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della Sanità, dei Servizi Socio Sanitari e Socio Assistenziali in ordine all’emergenza sanitaria da «Covid-19» sottoscritto su invito del presidente del consiglio dei ministri e ministri competenti, con le parti sociali in data 24 marzo 2020; immettere il personale in servizio neo-assunto solo dopo averlo sottoposto a sorveglianza sanitaria, non come spesso accade che il suddetto effettua tale sorveglianza dopo mesi dalla presa in servizio. Inoltre ci preme precisare che in seguito alla nota emessa dai vertici aziendali la quale impone di assumere atteggiamenti e comportamenti volti alla massima prudenza, si rende necessario limitare il rischio di contagio evitando l’ingresso in ospedale al personale non dipendente, in modo da evitare il contatto paziente/familiare. Il contagio si combatte con la prevenzione – concludono Ferrara, Fortino e Pastore – ma soprattutto con la consapevolezza che il virus è insidioso e che si conosce ben poco sulla sua forza penetrativa. Ogni cosa avrà un senso se consapevolmente oltre alle circolari interpretative si obblighi i responsabili periferici a farle rispettare con forza e determinazione. In caso contrario, si salvi chi può.”