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Crescent, procedura illegittima Prossima udienza il 3 dicembre

Procedura illegittima (la Soprintendenza non poteva limitarsi ad un silenzio assenso) e assenza di standard ed aree pubbliche. Enzo Strianese, consulente tecnico di Italia Nostra, smonta pezzo per pezzo il Pua di Santa Teresa. Ieri nel corso dell’udienza del processo Crescent, l’architetto ha risposto alle domande dei legali presenti, riproponendo tutta la procedura e tutte le anomalie riscontrate per la realizzazione del Crescent e di Piazza della Libertà. Il peccato originario è sempre quello della Soprintendenza di Salerno che sul Pua di Santa Teresa non si espresse secondo legge. E successivamente anche sui permessi di costruire (rilasciati a Crescent srl e Sist) mancherebbe l’autorizzazione paesaggistica. «In quella zona – spiega Strianese – ci sono beni di proprietà del demanio idrico, ferroviario e militare, era necessaria una verifica preventiva da parte degli enti». Ancora, l’area avrebbe dovuto ospitare zone a verde attrezzato e servizi pubblici. «Il parcheggio – sottolinea Strianese – può rispondere a parte degli standard. Ma poi occorre verde e spazi ricreativi, come qualsiasi quartiere. Spazi verdi – prosegue l’architetto – che non devono essere solo disegnati ma devono essere realizzati realmente». Ascoltato anche Franco Picarone, all’epoca dei fatti assessore della giunta De Luca, oggi consigliere regionale del Partito democratico. «Abbiamo attuato il programma elettorale ed adottato un intervento di riqualificazione urbanistica», spiega Picarone che sulla procedura ammette: «Non è materia su cui non ho la formazione, io mi occupo di materie economiche». Prossima udienza il 13 dicembre.