Crescent, primo settore bloccato: l'impresa ricorre al Consiglio di Stato - Le Cronache
Primo piano

Crescent, primo settore bloccato: l’impresa ricorre al Consiglio di Stato

Non c’è pace per il Crescent. Si ritorna a Palazzo Spada. C’è l’appello all’ordinanza del Tar di Salerno che impedisce lo sblocco dei lavori al primo settore che secondo una precedente istanza sono consentiti (ed ormai conclusi) fino a quota strada. La Crescent Srl, difesa dagli avvocati Lorenzo Lentini, Mario Sannino e Paolo Vosa hanno così impugnato il provvedimento che condanna, tra l’altro, la società che sta realizzando la mezza luna di Bofill anche al pagamento delle spese (2000 euro) a favore di Italia Nostra. In aula si andrà il 22 gennaio (martedì prossimo) quando al Consiglio di Stato si discuterà anche la proroga richiesta da due verificatori. Infatti, già la scorsa settimana, i giudici di Palazzo Spada avevano fissato l’udienza per la discussione delle richieste di proroga delle verifiche (ordinate proprio dal Consiglio di Stato) da parte della Regione Campania e dei Genio Civile che starebbero ancora acquisendo atti e progetti utili all’espletamento del loro incarico. Ma ora sempre il 22 gennaio all’esame dei collegio dei giudici amministrativi ci sarà anche l’istanza della Crescent Srl per lo sblocco dei lavori nel settore 1. In tempo record, dunque, si tornerà in aula. Al momento, i lavori al primo settore (consentiti fino al piano strada) sarebbero terminati, al contrario degli altri settori, dove la costruzione prosegue velocemente. 
La definitiva udienza si terrà il 26 marzo. Fino ad allora dovranno giungere gli esiti delle verificazioni, nonché la perizia disposta dalla Procura della Repubblica sui cedimenti di Piazza della Libertà. Perizia che il tecnico incaricato (l’ingegnere Boeri) ha già consegnato nelle mani del Pm Valenti, titolare dell’inchiesta che vede, tra l’altro, quattro persone iscritte sul registro degli indagati. 
E non solo. Fino ad allora notizie potrebbero emergere anche dall’altra inchiesta, quella che riguarda proprio il Crescent. Ma seppur sollecitata più volte (sia da Italia Nostra che dal Comitato No Crescent) sulla vicenda è ancora top secret. Per la cronaca: al momento sono 14 gli esposti che il No Crescent ha presentato all’attenzione della Procura della Repubblica sul cantiere dell’area di Santa Teresa.