Crescent: Palazzo Spada tiene fermi i lavori al settore uno e tutela gli operai - Le Cronache
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Crescent: Palazzo Spada tiene fermi i lavori al settore uno e tutela gli operai

Il Consiglio di Stato non sblocca i lavori al primo settore del Crescent. Confermata la decisione del Tar di Salerno che poco più di una settimana fa aveva respinto il ricorso presentato dalla Crescent Srl. Insomma al primo settore della costruenda mezza luna di Bofill resterà tutto fermo. O più precisamente i lavori in quella zona si dovranno fermare a livello strada. Dunque, il colonnato, a differenza degli altri settori non si potrà innalzare. Si dovrà attendere l’udienza fissata il 26 marzo per conoscere il definitivo destino del Crescent. Giorno ribadito anche nell’ordinanza, pubblicata sempre ieri dal Consiglio di Stato, che concede la proroga ai verificatori incaricati di acquisire carte, documenti e progetti, proprio in vista dell’ultima decisione di Palazzo Spada. Dunque per Autorità di Bacino, Regione Campania e Genio Civile ci sarà più tempo per concludere le loro indagini ma comunque la data dell’udienza non si toccherà. Tra l’altro a Palazzo Spada, dovrà approdare anche la perizia disposta dalla Procura di Salerno, successivamente ai crolli che si sono verificati in un settore di Piazza della Libertà. Nulla da fare per il primo settore. Il Consiglio di Stato nell’ordinanza è stato abbastanza chiaro, respingendo le tesi che i legali della Crescent Srl avevano tentato di sostenere in aula. Comprese quelle legate alle ripercussioni occupazionali che si sarebbero avute nel caso del blocco dei lavori. In uno dei passaggi conclusivi, si legge infatti: «Il personale operaio può essere utilizzato per la prosecuzione dei lavori connessi». Insomma dai giudici amministrativi arriva anche la «garanzia» per gli operai impegnati nel cantiere Crescent. Praticamente sostengono «possono essere utilizzati nei settori dove attualmente si lavora». A spuntarla, dunque, sono stati i legali di Italia Nostra (Oreste Agosto e Pierluigi Morena) impegnati anche nelle varie verificazioni disposte dai giudici e che ora si preparano all’ultimo scontro giudiziario. A loro, ed anche ai tecnici e ai consulenti salernitani sono giunti i complimenti e l’apprezzamento da parte della dirigenza nazionale dell’associazione ambientalista che non troppo tempo fa avevano incontrato i rappresentati provinciali per fare un punto della situazione su una vicenda che ormai ha ribalta nazionale.
Tra l’altro, il settore bloccato è a pochi metri dalla Torre dove sorgerà la nuova sede dell’Autorità Portuale. La curiosità? Mentre al Comune di Salerno, il sindaco Vincenzo De Luca e il presidente dell’Autorità Portuale di Salerno, Andrea Annunziata presentavano l’opera e il conseguente avvio dei lavori, al Consiglio di Stato nello stesso momento si discuteva sul primo settore del Crescent. Ora, nonostante tutto, la Torre inizierà (almeno secondo quanto dichiarato) a prendere forma e, sempre secondo le dichiarazioni, sarà realizzata in un anno. Certo è che anche l’autorità portuale, è ben consapevole, che anche il suo destino è aggrappato all’udienza del 26 marzo. Fondamentalmente è un’unica opera. Per questo la Sist, a quanto pare, starebbe alla finestra, attendendo sviluppi.