Crescent, la soluzione attendista del Consiglio di Stato in attesa della Procura - Le Cronache
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Crescent, la soluzione attendista del Consiglio di Stato in attesa della Procura

Sarà una soluzione attendista, o forse no. Sta di fatto che per conoscere il destino del Crescent ora si dovrà attendere ottobre. Fino ad allora lavori fermi al settore uno, si potrà proseguire solo nel corpo centrale. Nel frattempo s’attende la perizia delle perizie, questa volta firmata direttamente da tre docenti universitari che arriveranno dall’Università “La Sapienza” di Roma.  Con i se e con i ma, non si va lontano. Ma quanto evidenziato dal Consiglio di Stato non è roba di poco conto. Soprattutto se trae spunto da una verificazione fatta da un dirigente del Genio Civile, oggi direttore della struttura salernitana. «Carenze sismiche», in sostanza, che i giudici di Palazzo Spada hanno deciso di approfondire. Meglio così, direbbero i più scrupolosi, da un lato. Dall’altro, i tempi per conoscere il destino dell’opera di Santa Teresa s’allungano di parecchio. Naturalmente a Roma sarà giunta voce dell’indagine aperta dalla Procura di Salerno sul comparto di Santa Teresa. Così come hanno conoscenza dei crolli che hanno riguardato il settore 2 di Piazza della Libertà, oggi oggetto di verifiche tecniche disposte direttamente dai pubblici ministeri titolari dell’inchiesta.  Anzi, nel fascicolo di Palazzo Spada, dovrebbe esserci la perizia firmata da Boeri sui cedimenti, così come disposto proprio dalla penultima ordinanza.
Le indagini della Procura. Ma la partita è sospesa ed il tutto è rinviato ad ottobre, quando, con molta probabilità, anche la Procura avrà fatto chiarezza. La lista dei coinvolti è abbastanza lunga, e travolge oltre i tecnici anche gli amministratori comunali che si sono succeduti dal 2007 ad oggi.
La falda e le prescrizioni. Le indagini sarebbero a tutto campo e riguarderebbero l’intero comparto edificatorio. Insomma tanto la Piazza della Libertà, quanto il Crescent di Bofill.  Al vaglio ci sarebbero tutti i documenti, i pareri acquisiti e soprattutto i contratti con le imprese che stanno realizzando l’opera.  Ed ancora i pareri espressi sull’intero comparto. Tra l’altro le stesse recenti verificazioni (sull’opera Crescent), ed in particolare le osservazioni mosse da Italia Nostra e No Crescent, avevano segnalato anomalie, giunte, poi, all’attenzione della stessa Procura di Salerno, attraverso i sedici esposti presentati nel corso degli ultimi mesi. Sul Pua del sub comparto I (Santa Teresa) spunta, infatti,  il  parere favorevole dell’Autorità di Bacino. Ma ad attirare l’attenzione sono le prescrizioni sulla falda freatica. Dalle osservazioni presentate da Italia Nostra, e secondo la perizia geologica a firma del dottor Alberto?Alfinito (tecnico dell’associazione ambientalista salernitana), «la realizzazione del dreno sul deflusso della falda non risulta allo stato eseguita dal Comune di Salerno», così come prescritto. Ma non solo: «Il parere era stato espresso considerando fondazioni realizzate su palificate e non con i diaframmi, come invece è avvenuto per il fabbricato Crescent». Insomma da parte dell’associazione e del comitato No Crescent la battaglia prosegue. Da ora ad ottobre non mancheranno nuove iniziative.   

 

27 aprile 2013