Crescent: la Rcm licenzia 20 operai e non rinnova i contratti a tempo determinato - Le Cronache
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Crescent: la Rcm licenzia 20 operai e non rinnova i contratti a tempo determinato

Non c’è lavoro per loro. La Rcm di Elio Rainone manda a casa oltre venti operai che fino a qualche giorno fa svolgevano le proprie mansioni sul cantiere del Crescent e, al tempo stesso, non rinnova i contratti a tempo determinato a diversi lavoratori.Il settore uno bloccato, in attesa della pronuncia definitiva del Consiglio di Stato prevista per il prossimo mese di ottobre, la mancanza di calcestruzzo, la generale difficoltà delle imprese del comparto edile, li ha lasciati senza occupazione dalla giornata di ieri. Si tratta di circa una ventina di operai della Rcm che, nel mega cantiere di Santa Teresa, si occupavano di lavori di carpenteria. Insomma, coloro che hanno tirato su le impalcature per la realizzazione della mezzaluna progettata da Ricardo Bofill. Ora, con il lavoro di impalcatura terminato per quanto concerne il corpo centrale, sono rimasti letteralmente senza nulla da fare. Le lettere di licenziamento sono giunte ai lavoratori della Rcm lo scorso venerdì e sono, di fatto, diventate operative da ieri, con gli operai che sono rimasti a casa. Difficile, per loro, la strada alternativa al licenziamento, ovvero quella della cassa integrazione, dal momento che non si tratta di un licenziamento motivato dalla mancanza di commesse.
I tre sindacati di categoria, con i rispettivi segretari provinciali, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, hanno chiesto un incontro urgente all’azienda al fine di trovare un percorso condiviso che lasci meno “feriti” possibili sul campo del Crescent.
«Questo – spiega il segretario Fillea, Gino Adinolfi – è un cantiere a singhiozzo che si barcamena tra ritardi dovuti a lungaggini burocratiche e ritardi dovuti ai continui ricorsi che al momento tengono il settore uno ancora bloccato fino alla decisione del Consiglio di Stato. L’azienda è scoraggiata da questa situazione e ha fatto partire i licenziamenti e non ha rinnovato diversi contratti a tempo determinato».
«Varie sono le problematiche che hanno portato la Rcm – ha affermato il segretario provinciale della Fenal Uil, Patrizia Spinelli – E’ finito anche il calcestruzzo. Noi ci auguriamo che la situazione possa essere risolta presto, ma non bisogna pensare che la ripresa dell’edilizia salernitana passi solo per il cantiere delCrescent. A tal proposito speriamo che il nuovo governo metta in campo azioni concrete per rilanciare il comparto».
I sindacati tenteranno comunque il tutto per tutto per riuscire ad evitare la drastica soluzione del licenziamento, come spiega il segretario Filca, Nando De Blasio: «Puntiamo ad un tavolo di concertazione con l’azienda, che dal canto suo è stata colta alla sprovvista sicuramente da tutta la vicenda presso i tribunali di giustizia amministrativa, nel quale poter trovare un percorso alternativo e condiviso».

 

30 aprile 2013