Crescent, c'è l'accordo con il Comune - Le Cronache
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Crescent, c’è l’accordo con il Comune

Crescent, c’è l’accordo con il Comune

di Andrea Pellegrino Nella relazione presentata a Gennaro Miccio, il Comune ha tentato di rassicurare il Soprintendente sulle possibili mareggiate che potrebbero interessare la piazza ed il Crescent. Due strutture che praticamente sorgono sul mare di Santa Teresa. A quanto pare l’amministrazione comunale – rappresentata al tavolo tecnico (tenutosi l’11 settembre scorso in Soprintendenza) da Felice Marotta – avrebbe assicurato che da qui a breve si provvederà al ripascimento e quindi alla messa in sicurezza della costa di Santa Teresa a protezione proprio della realizzanda piazza della Libertà e del Crescent. Un nuovo elemento che il Comune avrebbe sottoposto all’attenzione di Miccio al fine di ottenere il sì definitivo sul Pua di Santa Teresa, quindi su Piazza della Libertà e su Crescent, le cui autorizzazioni paesaggistiche sono state annullate dal Consiglio di Stato. Ancora, sempre l’amministrazione comunale avrebbe messo una pietra sopra all’intervento di riqualificazione alle spalle del Crescent. Insomma rinunciando alla demolizione di fabbricati, che tra l’altro sono sottoposti a vincolo, che oggi ospitano la Capitaneria di Porto, la Dogana ed i Vigili del Fuoco. Nessun accenno alla riduzione di un piano dell’edificio, ipotesi fino ad ora avanzata dal solo Mimmo Pisano, deputato dei 5 stelle, mentre a quanto pare il Comune sarebbe disposto (seppur nella relazione presentata in Soprintendenza non c’è accenno) a sacrificare le due Torri (come anticipato da Cronache lo scorso mese di giugno), di cui una dell’Autorità Portuale, che avrebbe dovuto realizzarci la nuova sede. Ma a quanto pare in bilico per la realizzazione della struttura ci sarebbe proprio il finanziamento europeo. Dunque l’eliminazione della Torre, per la stessa Autorità (oggi interessata a portare a termine i lavori della Porta Ovest) non sarebbe poi un sacrificio eccessivo da superare. Non si esclude che anche la Sist (ex Jolly Hotel) possa rinunciare a costruire il suo pezzo di Crescent che ad oggi non ha visto neppure la posa della prima pietra, anche in attesa del giudizio pendente in sede civile sull’aggiudica dei diritti edificatori dell’intera mezza luna di Bofill. Sempre dal Comune sarebbero giunte rassicurazioni al Soprintendente anche sull’utilizzo dei materiali e sulla pavimentazione, dopo le rilevazioni mosse nell’atto di preavviso di diniego di autorizzazione paesaggistica. Secondo indiscrezioni, ora mancherebbe davvero poco al Soprintendente per giungere alla conclusione. C’è chi scommette che il parere stavolta sarà positivo anche se le prescrizioni non mancheranno. L’unica incertezza è se il soprintendente vorrà attendere l’udienza preliminare fissata per il 9 ottobre che vede coinvolto anche il sindaco nell’inchiesta Crescent o anticipare la giustizia penale e produrre già ad inizio settimana il parere definitivo sulla piazza e sulla mezza luna che allo stato restano sotto sequestro su disposizione della Procura di Salerno.