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Crescent, carte ancora al Comune. In settimana si riunisce la Clp

Le carte non sono ancora arrivate a Miccio. Solo allora scatterà la conta dei quarantacinque giorni per il nuovo parere sul Crescent, dopo le pronunce del Consiglio di Stato. La commissione per il paesaggio (che si è vista annullare l’ultima autorizzazione) tornerà a riunirsi ad inizio settimana, poi l’elaborazione dell’atto ed infine la trasmissione delle carte in Soprintendenza. E solo allora davvero la scelta per Miccio sarà tanto complicata quanto amletica. Il tutto mentre le inchieste della Procura della Repubblica sul Crescent proseguono e l’attenzione è tutta rivolta all’ipotesi di turbativa d’asta per Aldo Rainone, titolare dell’Ati aggiudicataria dei diritti edificatori. Dalle carte emerge la sentenza del Tar che chiude la partita Cofeger – Rcm Rainone e la precedente delibera di giunta con la quale il comune di Salerno “sanciva” l’accordo tra le parti e la rinuncia all’opposizione all’atto presentato dalla Co.Ge. Fer. Dal testo della sentenza del 20 ottobre 2011 si legge: “Vista la nota del 12 aprile 2011 depositata il 24 maggio successivo con la quale la parte ricorrente (la Cofeger) dichiara di voler rinunciare al ricorso (vinto in sede cautelare, ndr). Considerato che la nota, sebbene non notificata, è stata sottoscritta oltre che dal rappresentante legale della parte ricorrente e dai propri legali, anche per accettazione dai legali del Comune di Salerno, delle società Rcm Costruzioni, Ritonnaro e Favellato Costruzioni». Dunque un accordo verso il quale si era opposta Italia Nostra, costituitasi in giudizio. Accordo avvenuto dopo la famosa telefonata («E’ lei Sallustro? Ha due figli? Se ci tiene non venga più a Salerno») descritta dalla Procura di Salerno – nell’atto di conclusione delle indagini – al titolare della Cogefer, costata ad Aldo Rainone l’accusa di turbativa d’asta. La telefonata sarebbe avvenuta infatti nella prima parte di giugno 2010.
(andpell)