Costiera in ginocchio, Squizzato: «Oltre le piogge, l’abusivismo» - Le Cronache
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Costiera in ginocchio, Squizzato: «Oltre le piogge, l’abusivismo»

Costiera in ginocchio, Squizzato: «Oltre le piogge, l’abusivismo»

di Andrea Pellegrino

In Costiera Amalfitana si lavora a ritmo serrato per mettere in sicurezza i costoni rocciosi interessati da frane e smottamenti nell’ultimo weekend. Si lavora per ripristinare la viabilità, dopo un Natale nero, ed in vista della fine d’anno. Un bilancio pesantissimo dei danni a cui si sommano i mancati incassi, nel periodo natalizio, di attività di ristorazione e ricettive. La strada da Vietri sul Mare a Cetara resta chiusa: possono transitare solo i residenti e gli autorizzati. Lo scenario non cambia su altre (e tante) arterie della Divina Costa.

LA DENUNCIA DI SQUIZZATO. Non usa parole dolci l’ex sindaco di Cetara Secondo Squizzato, che dopo la bufera riflette su quanto accaduto. «In qualche caso i danni sono stati la conseguenza dell’abbandono del territorio ma anche di alterazioni ed interventi abusivi sui quali le autorità preposte devono fare chiarezza, se non si vogliono piangere più gravi conseguenze». Si riferisce soprattutto alla sua Cetara, pesantemente colpita dall’ondata di maltempo: sia all’interno del borgo che all’altezza dell’Hotel Cetus, dove si è verificato lo smottamento più grave, al punto da costringere lo stop alla circolazione stradale. «Ho davanti agli occhi le immagini terribili di quanto accaduto in questi giorni in Costiera e nel mio paese – dice Squizzato – e sono doverose delle considerazioni». La prima: «Tutti i sindaci e le altre istituzioni non possono avere dubbi sulla reale priorità per la Costa d’Amalfi. Non ci si può sempre affidare alla buona sorte», incalza l’ex sindaco. La seconda: «Per Cetara i danni provocati dalla furia delle acque potevano essere molto più gravi, o catastrofici, se fra il 2009 e il 2015 l’amministrazione comunale di cui ero sindaco non avesse attuato interventi (1.500.000 euro di fondi europei) con la messa in sicurezza dell’alveo del torrente principale, con arretramento di 150 metri delle briglie prima dell’intubamento e il rafforzamento delle sponde». Ancora, prosegue: «Le forti piogge hanno ingrossato i canali laterali che hanno travolto tutto quanto presente sul percorso. In qualche caso i danni sono stati la conseguenza dell’abbandono del territorio ma anche di alterazioni ed interventi abusivi sui quali le autorità preposte devono fare chiarezza, se non si vogliono piangere più gravi conseguenze». Infine, conclude Squizzato: «Vanno ringraziati tutti i volontari, i ragazzi, la protezione civile e le associazioni che hanno fatto in pieno il loro dovere con vigili del fuoco, forze dell’ordine e rappresentanti delle istituzioni locali. C’è ancora da fare molto per sviluppare la piena coscienza del rischio e la mentalità di protezione civile nella Costiera patrimonio Unesco. Facciamolo insieme da subito ora che è tornato il sole». L’IMPEGNO DELLA VUOLO. «Serve mettere insieme tutti i sindaci della Costiera amalfitana, andare oltre il colore politico e programmare un piano di messa in sicurezza per tutto il comprensorio». Questo il grido d’allarme di Luigi Mansi, sindaco di Scala, che nel giorno della Vigilia di Natale ha incontrato l’europarlamentare della Lega, Lucia Vuolo, per fare un sopralluogo nella zona del Pontone, oggetto di uno smottamento per il maltempo di questi giorni. «Serve fare rete», ha detto Mansi. «All’europarlamentare ho chiesto questo. Spero che qualcuno ci aiuti». Un messaggio che la Vuolo porterà a Bruxelles nelle prossime ore. «Ognuno deve fare la propria parte e mi impegnerò affinché le istituzioni possano dialogare per il bene delle comunità. Non permetterò a nessuno di fare campagna elettorale sul fango che ha minato la serenità di una delle zone più belle del mondo. La bellezza della Costiera va tutelata e non è uno spot al servizio del potente di turno. Sono vicina a Mansi e a tutti i sindaci della Divina, a prescindere dal loro colore politico. La sicurezza va oltre il consenso elettorale».