Costernazione e dolore in città, ma ora si pensa al bene dei figli - Le Cronache
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Costernazione e dolore in città, ma ora si pensa al bene dei figli

Costernazione e dolore in città, ma ora si pensa al bene dei figli

di Mario Marrone

Una città in preda a sentimenti di costernazione e dolore. Sala Consilina reagisce alla tragedia verificatasi a causa della follia omicida  di un uomo incapace di trattenere i propri istinti irrazionali e non degni di una persona civile, stringendosi intorno a quei bambini che hanno perso la mamma, uccisa da colui che avrebbe dovuto garantire loro una infanzia serena e tranquilla. Anche il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone, che ricopre anche il ruolo istituzionale di  rappresentante in seno al Consorzio Sociale Piano di Zona, ha sentito il dovere di coinvolgersi unitamente all’Amministrazione da lui presieduta nella vicenda e ponderare sul futuro di quei tre bambini che hanno bisogno di una guida, di un sostegno, di particolari attenzioni in un momento difficile del loro percorso esistenziale. Violeta Senchiu, la 32enne di origini rumene che, stando agli indizi raccolti dagli investigatori, sarebbe stata vittima di un efferato delitto architettato, progettato e realizzato dal suo compagno con il quale conviveva da circa tre anni, lascia tre bambini di età compresa tra i dieci e i due anni. E proprio nei loro confronti, di questi piccoli innocenti che non hanno nessuna colpa ma che il destino ha voluto segnarli profondamente, si è catalizzata in queste ore l’attenzione del sindaco e della comunità civile. Nel frattempo si fa anche strada il risentimento familiare in questa brutta storia. Il fratello di Violeta, infatti, ha postato  un messaggio di minacce nel quale avverte il presunto assassino della sorella che «verrà in Italia e gli strapperà gli occhi e poi li mangerà». Pesanti parole, probabilmente spinte dal risentimento che quest’uomo dalla Romania prova in questo momento. In questi casi bisogna affidarsi e confidare nella giustizia che certamente farà il suo corso e, se è il caso, Violeta otterrà la giustizia che merita.
Il Primo Cittadino, intanto, nell’esprimere il dolore e la costernazione della città per la terribile sorte toccata a Violeta, rassicura e si impegna affinché quei tre bambini non saranno lasciati soli e sarà fatto il possibile per garantire loro un percorso di reinserimento, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. «La nostra speranza – conclude Cavallone – è  che pur nella immane tragedia che li ha colpiti, possano avere almeno il conforto di restare insieme».  Attualmente sono stati affidati alla nonna materna che abita in una località valdianese. Intanto le indagini proseguono per capire cosa abba spinto Gemino Chirichella di 48 anni a  compiere quello che gli stessi inquirenti che hanno predisposto il suo fermo,  hanno definito “efferato “.  Incomprensioni, continui litigi, forse la solita gelosia  sono le cause che  abbiano  indotto l’uomo a dare fuoco alla sua compagna con la quale condividevano lo stesso tetto da tre anni e che, insieme, avevano avuto un  figlio. Nelle prossime ore altri tasselli si aggiungeranno al triste a drammatico quadro per dare alla verità un senso. Chirichella è un operaio consortile dal passato non diamantino nei confronti della legge. Al momento è ricoverato e piantonato presso l’ospedale di Poenza,, bisognoso anche lui di cure per leggere ustioni riportate nel corso dell’incendio da lui provocato e costato la vita alla povera Violeta.