Cosa fare del vecchio Tribunale La nostra modesta proposta - Le Cronache
Attualità Salerno

Cosa fare del vecchio Tribunale La nostra modesta proposta

Cosa fare del vecchio Tribunale La nostra modesta proposta

di Michelangelo Russo

Una Modesta Proposta è la più celebre satira del 18° secolo in lingua inglese. Ne è l’autore Jonathan Swift, il padre del famoso testo I Viaggi di Gulliver. Nella satira, scritta con seriosità apparente, Swift suggerisce il rimedio di eliminare la povertà delle famiglie cattoliche irlandesi, oppresse dal cinismo della borghesia protestante di origine inglese, rendendo lecito il mercato della carne umana costituita dai bambini dei poveri messi all’ingrasso e poi macellati, con beneficio economico delle famiglie miserabili e riduzione dei figli da mantenere. Il libro fu una scossa di raccapriccio per i benpensanti, ma centrò il problema della condizione drammatica dell’infanzia in Irlanda, priva di ogni futuro. Ora, faccio io una modesta proposta traendo spunto dal papà di Gulliver. Anche l’infanzia e la giovinezza degli italiani, in tempo di Covid, rischiano di non avere futuro. Il dramma della scuola per l’inizio del nuovo anno scolastico è quello se aprire e come. E’ un problema di spazi in sicurezza. Il distanziamento richiede una logistica che impone il reperimento di nuovi spazi, di difficile reperimento. Questo soprattutto per gli spazi del centro cittadino, che sono rari. C’è però, e questa è la mia modesta proposta, un grande contenitore nel centro città, che è pressoché vuoto. E’ il vecchio Tribunale, costruito nel 1935, che rimane, con il palazzo del Comune dell’anno successivo, il più bell’esempio di architettura civile a Salerno, nonostante siano passati più di ottanta anni dalla costruzione. Gli enormi spazi delle aule ormai vuote, sia del primo, che del terzo e quarto piano, possono essere utilizzati temporaneamente dalle classi che non si riuscirà a comporre con distanziamento sicuro. Non ho citato, appositamente, gli spazi del secondo piano, quelli della Corte di Appello. Che, per necessità evidente, potrebbe accelerare lo sfratto nella nuova cittadella. Ma gli spazi lasciati vuoti potrebbero essere ugualmente utili alla didattica sotto un aspetto diverso ma con finalità analoghe di educazione. Sappiamo che non esiste il futuro senza cognizione del passato. E per i giovani il legame tra passato, presente e futuro è essenziale per la costruzione di una coscienza strutturata temporalmente: per questo la didattica è tutta una retrospettiva dello scibile umano, la cui conoscenza aiuta la prospettazione del futuro e la capacità progettuale dei giovani. Bene. Proviamo a immaginare un supporto didattico del tutto nuovo in un edificio destinato, anche se temporaneamente all’educazione. Immaginiamo che al secondo piano del Tribunale venga allestito un museo dell’arte sul territorio nel corso degli ultimi due secoli, tanto per dare una misura. Sono i due secoli che hanno segnato la fortuna e la leggenda dei Territori del Sole, in particolare, per noi, il mito del viaggio alla ricerca del Sud che ha segnato l’intera cultura europea. Ebbene, i nostri ragazzi non hanno la minima idea di chi eravamo noi campani del territorio salernitano. I nostri figli e nipoti ignorano il panorama delle nostre stesse terre visto dagli occhi degli stranieri che, in un flusso continuo, riportarono in tutta Europa l’immagine trasognata e grandiosa della Terra degli Dei, come amava definirla Goethe. Manca nella nostra città un Museo che testimoni la grandezza passata della provincia di Salerno. Un museo che raccolga i sogni illustrati dagli infiniti artisti che hanno reso celebre nel mondo i nomi dei nostri borghi dei nostri panorami mozzafiato. Questo è il nostro petrolio. Questo è un modo per ripartire. Inserire in un locale scolastico una struttura che, già dal Natale prossimo possa essere un richiamo di attrazione per gli sperabili arrivi di Luci d’Artista (se ci sarà); l’idea può essere attuata anche con poco, per il momento. Una mostra temporanea con opere in prestito, a costo zero per il Comune. Sarebbe utile sentire il parere dell’Assessore Antonia Willburger. L’esperimento del sito museale integrato con l’istruzione può avere anche uno sviluppo di articolazione maggiore essendo comunque un’iniziativa privilegiata per i fondi di ripartenza, in base ai programmi di riavvio accelerato della ripartenza economica. Perciò, al contrario della soluzione di Swift, che sacrifica i giovanissimi per la salute e la pancia dei vecchi cinici, potrebbero i giovani placare la fame di sapere con il sacrificio di vecchi locali ormai inutili. . Michelangelo Russo

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