Corruzione, Penna rinviato a giudizio - Le Cronache
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Corruzione, Penna rinviato a giudizio

Corruzione, Penna rinviato a giudizio

di Erika Noschese

Si è conclusa con un rinvio a giudizio per tutti, ad eccezione dell’imprenditore Francesco Vorro per un difetto di notifica l’udienza preliminare, tenutasi ieri dinanzi al gup Comella del Tribunale di Napoli , a carico dell’ex Pm Roberto Penna, l’avvocatessa sua compagna Gabriella Gallevi; il generale della Guardia di Finanza in pensione, Fabrizio Lisi e l’imprenditore  Umberto Inverso. Tra gli indagati, a piede libero anche Eugenio Rainone ma per lui è stata avanzata richiesta di messa alla prova che sarà discussa il prossimo 27 settembre per acquisire il programma. Mentre si attende per oggi la decisione sulle istanze di libertà, il processo entrerà nel vivo il prossimo 17 settembre dinanzi la settima sezione del tribunale di Napoli. Per tutti loro l’ipotesi è di corruzione per l’esercizio delle funzioni, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità. Penna, all’epoca dei fatti era sostituto procuratore presso il Tribunale di Salerno, Maria Gabriella Gallevi, avvocato del Foro di Salerno, Fabrizio Lisi era generale della Guardia di Finanza in quiescenza ed ex comandante della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di finanza di L’Aquila. Roberto Penna aveva chiesto il trasferimento in prevenzione presso il tribunale di Roma, nel momento in cui era titolare del processo contro l’ex procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini, accusato a Salerno di  di falso ed errore determinato dall’altrui inganno. Una vicenda legata all’innalzamento della scorta. Infine, si ricorda che le persone indagate sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza di condanna passata in giudicato, così come previsto dall’articolo 27 della Costituzione. Secondo la procura di Napoli, il magistrato Roberto Penna, abusando della sua funzione e in cambio della promessa del conferimento di incarichi di consulenza professionale all’avvocato a cui era sentimentalmente legato, avrebbe promesso, e in alcuni casi anche fornito, agli imprenditori arrestati, aderenti a un consorzio, notizie coperte da segreto investigativo su indagini potenzialmente pregiudizievoli per le loro attività.