Coop, dichiarate inammissibili la gran parte delle intercettazioni ambientali - Le Cronache
Cronaca Primo piano

Coop, dichiarate inammissibili la gran parte delle intercettazioni ambientali

Coop, dichiarate inammissibili la gran parte delle intercettazioni ambientali
di Erika Noschese
Le intercettazioni saranno ammesse ma in minima parte. Svolta importante ieri mattina nel processo ribattezzato Sistema Salerno, a carico dell’ex ras delle cooperative sociali Vittorio Zoccola e il consigliere regionale, oggi ai servizi sociali Nino Savastano. Ieri mattina, alla Cittadella Giudiziaria si è tenuta l’udienza più attesa, quella sull’uso delle intercettazioni relative soprattutto al 2020; di fatto, la presidente ha disposto che le intercettazioni ammissibili sono quelle fino al 19 dicembre 2019 data oltre la quale non possono essere usate e che, inevitabilmente, segnano un percorso giuridico differente, una svolta importante, per l’ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno, oggi ad un passo dal ritorno a Palazzo Santa Lucia che deve rispondere dell’ipotesi d’accusa di turbata libertà degli incanti e corruzione elettorale. Un’ordinanza particolarmente lunga, la cui lettura è durata all’incirca cinquanta minuti e che hanno permesso ai legali della difesa, Giovanni Annunziata e Agostino De Caro di tirare un primo sospiro di sollievo. Lucia Casale, presidente della II sezione penale del tribunale di Salerno parla di “una errata interpretazione della disciplina transitoria” non possono essere utilizzate la maggior parte delle intercettazioni ambientali. In sostanza, in una fase transitoria, la disciplina in vigore vieta l’utilizzo  dei captatori informatici, i cosiddetti trojan, all’interno del cellulare, se non per i reati commessi dai pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione, accogliendo dunque la tesi della difesa.

“Abbiamo posto questo problema, il tribunale ha accolto la nostra tesi come noi ritenevamo dovesse fare perché era un tema protetto dal punto di vista giuridico – ha dichiarato l’avvocato Agostino De Caro – Ora, verificheremo sulla base dell’ordinanza, complessa, lunga e dobbiamo studiarla per capire quali sono le intercettazioni che rimangono e quali sono i temi del processo con cui ci dovremo confrontare ma non è un problema di risultati bensì di affrontare il processo secondo le scansioni naturali, senza cantare vittoria”. Con l’ordinanza, dunque, viene meno sicuramente uno dei punti principali dell’accusa ma tutto dipenderà dalle intercettazioni che, invece, sono state ammesse al dibattimento. “Adesso, il processo si modifica il tutta la sua struttura portante. Dopo aver subito 9 mesi di arresti domiciliari, la posizione di Savastano prende un orientamento particolarmente favorevole – ha sottolineato l’avvocato difensore di Giovanni Annunziata – Stiamo sostenendo, da più di un anno, che la condotta di Savastano, a giudizio di una difesa attenta, lascia grossi spazi all’ipotesi di assoluzione. E’ stato indagato e trattenuto agli arresti domiciliari per 9 mesi sulla base di una serie di elementi che, sin dalle battute iniziali, hanno mostrato dei tentennamenti. Al di là delle intercettazioni, a Savastano viene contestata una condotta che giuridicamente “non chiude perché manca la condotta tipica del reato di corruzione”. Proprio su questo aspetto, Annunziata ribadisce che “Savastano è totalmente estraneo alle accuse di corruzione. Venute meno le intercettazioni, che hanno rappresentato il sostegno della misura cautelare e la base dell’imputazione, le aspettative sul processo aumentano notevolmente”. La prossima udienza si terrà il 14 novembre 2022 per conferire l’incarico al perito per procedere con la trascrizione delle intercettazioni.