Consorzi di bacino: nessuna proroga. Adesso è veramente a rischio la raccolta - Le Cronache
Primo piano

Consorzi di bacino: nessuna proroga. Adesso è veramente a rischio la raccolta

La rivolta dei dipendenti dei Consorzi di Bacino è dietro l’angolo. Una proroga che proroga non è mai stata e che ha creato soltanto confusione e disagi. Giovanni Romano, assessore regionale all’ambiente, ha semplicemente “ritenuto che” i Consorzi avrebbero potuto proseguire anche per qualche mese del 2013 la propria attività di gestione dei rifiuti. Ma, allo stato, il documento regionale ha veramente ben poco valore. Così, i circa 3000 lavoratori dei Consorzi di Bacino della Regione Campania, dichiarano lo stato di agitazione e sono pronti a manifestare il prossimo lunedì dinanzi le opportune sedi. Troppe incongruenze normative, con leggi che si contraddicono l’una con l’altra, prima la legge 26/2010 (una legge speciale) che prevedeva, una volta dismessa la funzione ordinaria da parte dei Consorzi, la discesa in campo delle amministrazioni provinciali, quali enti gestori del ciclo dei rifiuti; poi, la più recente normativa che tira in ballo i Comuni, attribuendo loro le competenze a far data dal primo gennaio di quest’anno. Un circolo vizioso nel quale si è andati a causa dell’incertezza sul destino delle Province: prima ridotte ad enti di secondo livello (di fatto spogliate di ogni funzione), poi prorogate fino alla fine del 2013. Insomma, un putiferio senza pari che, con l’ultimo provvedimento inerente le amministrazioni provinciali, ha rimesso tutto in discussione.
Prima del 31 dicembre 2012, sono stati 2342 i lavoratori (su circa 3000 complessivi) ad aver presentato istanza di trasferimento alle rispettive amministrazioni provinciali
Sul piede di guerra ci sono anche alcune sigle sindacali che hanno scritto ai cinque prefetti e questori delle province campane, dunque anche a quelli di Salerno, Gerarda Maria Pantalone e Antonio De Iesu, alle amministrazioni provinciali, ai commissari liquidatori dei Consorzi, al presidente della Regione, Stefano Caldoro e all’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano. Con il loro documento, Sindacato Azzurro, Usb, Slai cobas, Uap, Cub, Assotrasporti e Cesil, diffidano i commissari liquidatori dei consorzi «ad avviare il trasferimento del personale con decorrenza 1 gennaio 2013 alle dipendenze del soggetto subentrante (Amministrazioni provincial); a limitarsi alla sola attività di liquidazione degli enti disciolti cessando di fatto la gestione ordinaria; a bloccare ogni passaggio di cantiere del personale a soggetti terzi se non si sia proceduto prima all’espletamento delle procedure previste dall’articole 13 della legge 26/2010 (mantenimento livelli occupazionale; a sciogliere ogni società partecipata dei consorzi di bacino al fine di non incorrere in una immediata denuncia da parte delle scriventi organizzazioni sindacali di interessi privati in atti d’ufficio e a dichiarare sospese le attività dei consorzi in ogni loro forma».
Chiesta anche una convocazione urgente in prefettura per affrontare la questione: in caso di mancanza di una risposta, il 7 gennaio sarà manifestazione.
«Stanno facendo un manicomio – ha detto il segretario del Sindacato azzurro, Vincenzo Guidotti – «In pratica abbiamo le truppe senza alcun generale e, nel caso in cui i servizi dovessero passare ai Comui e di conseguenza, a terzi, in molti perderanno il posto di lavoro».