Condanna bis per tre finanzieri accusati di sequestro di persona - Le Cronache
Cronaca

Condanna bis per tre finanzieri accusati di sequestro di persona

La Corte d’Appello di Salerno, composta dai Magistrati: Dott. Tringali (Presidente), Dott. Pellegrino (Consigliere), Dott.ssa Clemente (Consigliere) ha confermato la sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale di Salerno in Composizione Monocratica, Dott.ssa Elvira Bellantoni, emessa in data di 11 luglio 2007, nei confronti di Verrucchi Marco Siro, Ardu Domenico e Di Russo Andrea, all’epoca dei fatti appartenenti alla Guardia di Finanza di Salerno, in servizio alla Caserma di Via Salvador Allende, per il reato di sequestro di persona in danno di Castagno Silvio e Procida Michele.

Gli imputati Verrucchi Marco Siro, Ardu Domenico, Di Russo Andrea, Ristagno Giuseppe Fulvio erano stati condannati dal Giudice Monocratico per i seguenti reati: H) delitto p. e p. dagli artt. 40 cpv. 110 – 61 n. 1 – 605 cpv. n. 2 c.p. perché in concorso fra loro Verrucchi Marco Siro, quale tenente in servizio presso la II sez. A.T.P.I. della Guardia di Finanza di Salerno e quindi titolare dell’obbligo giuridico di impedire l’evento, Ardu Domenico, Ristagno Giuseppe Fulvio, Di Russo Andrea, Finanzieri in servizio presso la medesima sezione e subordinati al tenente Verrucchi, percuotendo ripetutamente al capo ed al corpo con pugni e schiaffi Castagno Silvio, persona informata sui fatti, durante il percorso fatto in macchina e trattenendo per 12 ore in caserma il predetto, senza alcuna giustificata ragione, privavano costui della libertà personale, abusando dei poteri inerenti le proprie funzioni.

Con l’aggravante di aver agito per motivi abietti o futili.

In Salerno, 1l 14.06.1997. I) delitto p. e p. dagli artt. 110 – 61 n. 1, 605 cpv n. 2 c.p. perché in concorso fra loro Verrucchi Marco Siro, quale tenente in servizio presso la II sez. A.T.P.I. della Guardia di Finanza di Salerno e quindi titolare dell’obbligo giuridico di impedire l’evento, Ardu Domenico, Ristagno Giuseppe Fulvio, Di Russo Andrea, Finanzieri in servizio presso la medesima sezione e subordinati al tenente Verrucchi, percuotendo ripetutamente al capo ed al corpo con pugni e schiaffi, Procida Michele, persona informata sui fatti, durante il percorso fatto in macchina e trattenendo per 12 ore in caserma il predetto, senza alcuna giustificata ragione, privavano costui della libertà personale, abusando dei poteri inerenti le proprie funzioni. In Salerno, 1l 14.06.1997.

Gli imputati Ardu Domenico (difeso dall’Avv. Amos Benni del Foro di Ancona), Verrucchi Marco Siro (difeso dagli Avv.ti Antonio Calabrese e Amos Benni),  e Di Russo Andrea (difeso dall’avv. Amos Benni del Foro di Ancona), hanno rinunziato alla prescrizione, scelta non adottata da Ristagno Giuseppe Fulvio (difeso dall’Avv. Antonio Ferrari) che ha beneficiato della prescrizione in appello, anche se condannato al risarcimento dei danni in favore delle parti civili, Procida Michele e Castagno Silvio, difese dall’Avv. Michele Tedesco.

La Corte d’Appello di Salerno ha ridotto sensibilmente le pene inflitte in primo grado ai predetti finanzieri e in particolare ha condannato Ardu e Di Russo alla pena di anni uno mesi otto di reclusione (a fronte della pena di anni uno e mesi dieci di reclusione inflitta in primo grado) e Verrucchi Marco Siro alla pena di anni due , mesi otto di reclusione (a fronte della pena di  anni due e mesi dieci di reclusione comminata in primo grado).

È stato rigettato l’appello proposto dagli appartenenti alla Guaardia di Finanza avverso la sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale di Salerno nei confronti di Albano Gaetano e Amato Giuseppe, difesi dall’Avv. Michele tedesco che ha assistito anche le parti civili, Procida Michele e Amato Giuseppe.

Il processo aveva ad oggetto la privazione illecita della liberta personale e un pestaggio durato l’intera notte tra il 13 e il 14 giugno 1997 di cui furono vittime Procida Michele, Castagno Silvio, Albano Gaetano e Amato Giuseppe.

In particolare, la notte tra il 13 e il 14 giugno 1997 mentre i predetti ragazzi erano a Salerno a Via Roma nei pressi del bar 089 a parlare sull’andamento della serata, sopraggiungeva un’autovettura Renault laguna che percorreva la corsia riservata agli autobus e iniziava a suonare il clacson chiedendo strada e si affiancava al veicolo sul quale era a bordo Albano, Amato e Castagno i quali facevano notare agli occupanti del veicolo Laguna che c’era spazio per passare; nasceva una discussione tra le persone a bordo delle due autovetture. Tra le persone coinvolte nella discussione vi era un agente della Guardia di Finanza il quale chiese l’intervento dei suoi colleghi appartenenti alla caserma di Via Salvador Allende che dopo qualche minuto giunsero sul posto.

Nel frattempo, sopraggiungeva anche un’auto della Polizia che aveva visto la scena e chiedeva i documenti a tutti i presenti.

Arrivate le macchine della Guardia di Finanza, i finanzieri prelevavano i ragazzi e li conducevano alla caserma di Salvador Allende. Durante il tragitto, i ragazzi vennero picchiati; il pestaggio continuò per tutta la notte.

Il verdetto emesso dalla Corte D’Appello di Salerno è stato accolto con grande soddisfazione dai signori Procida Michele, Castagno Silvio, Albano Gaetano e Giuseppe Amato, difesi dall’Avv. Michele Tedesco, che hanno atteso oltre diciotto anni per vedere fatta giustizia.

Invero, secondo il Tribunale, la cui decisione è stata  confermata dalla Corte d’Appello di Salerno: “ è pacifico che Procida Michele, Amato Giuseppe, Albano Gaetano e castagno Silvio avevano declinato le proprie generalità e consegnato i propri documenti di identità personale al personale della Polizia di Stato intervenuto sul posto e che i poliziotti avevano, a loro volta, consegnato tali documenti ai finanzieri; non vi era il minimo indizio per sospettare la falsità dei documenti e delle dichiarazioni dei ragazzi, cosicché gli stessi non avrebbero dovuti eessere accompagnati in caserma mancandone i presupposti di legge e difettando qualsiasi esigenza di identificazione. L’intimazione a salire sulle macchine della Guardia di Finanza per raggiungere la caserma fu, quindi, del tutto vessatoria ed integrò una dimostrazione di forza e di supremazia da parte del personale della Guardia di Finanza………il consapevole travalicamento dei limiti e delle modalità in cui le funzioni pubbliche devono essere svolte appare evidente anche dall’analisi delle modalità dell’intervento eseguito in Via Roma dalla Guardia di Finanza, normalmente affidataria, soprattutto per quanto concerne le sezioni ATPI, di compiti istituzionali diversi da quelli dell’ordine pubblico; vi fu un intervento massiccio ed immediato di diverse macchine della Guardia di Finanza in una zona di Salerno in cui sono ubicate la Questura e due caserme, una della Guardia di Finanza e una dei Carabinieri.

La decisione della Corte d’Appello di Salerno ha confermato che gli imputati, appartenenti alla Guardia di Finanza di Salerno, in servizio presso la Caserma di Via Salvador Allende, la notte tra il 13 e il 14 giugno 1997, assunsero una condotta segnata dall’abuso e dalla violenza in danno di ragazzi che subirono l’illecita privazione della libertà personale e un gravissimo pestaggio.