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Claudio Pisapia «La cultura per lo sviluppo del sud»

di Giovanna Naddeo
Non un turismo “mordi e fuggi” ma un polo attrattivo culturale ampio e articolato in grado di sfruttare al meglio il brand Unesco. E’ la strategia indicata da Claudio Pisapia, segretario generale FederComTur, nonchè vicepresidente Cepi, per lo sviluppo del turismo nel Mezzogiorno, in particolar modo nel territorio salernitano. Parola d’ordine: qualità. Puntare non soltanto sul numero di bagnanti che affollano le spiagge nelle settimane di agosto, bensì sulla costruzione di un sistema complesso e variegato capace di invogliare il visitatore a trattenersi nella stessa località per più di ventiquattro ore, alla scoperta delle bellezze e dei sapori locali. «La provincia di Salerno può vantare una posizione geograficamente strategica, alle porte del sud Italia, e quindi del Mediterraneo. Per non parlare dei numerosi siti Unesco presenti, tra i più belli d’Italia. La cultura, il punto di partenza per sviluppare il nostro sud» afferma Pisapia. «Un territorio con ampie prospettive di crescita che può e deve lavorare molto sfruttando in maniera qualitativamente intelligente le proprie risorse. Il brand Unesco può essere una soluzione, attraverso la costruzione di pacchetti turistici che trattengano i visitatori per più giorni nelle nostre splendide località, in costiera amalfitana così come nella costiera cilentana». A tal proposito, Pisapia sottolinea: «Non è vero che il Cilento è vuoto, tutt’altro. Località come Palinuro, Ascea, Acciaroli e Marina di Camerota sono invase da turisti in queste calde giornate di agosto.Il prossimo passo in avanti da compiere sarà la destagionalizzazione dei flussi turistici, cercando di attrarre un maggior numero di visitatori anche negli altri mesi estivi dell’anno, così come già accade in costiera amalfitana. Per questo motivo, al di là dei colori politici, ben venga lo sviluppo dell’aeroporto Costa D’Amalfi, un ottimo punto di partenza per il potenziamento dei collegamenti nel territorio salernitano». E poi: «L’offerta culturale necessita di essere sviluppata al fine di attrarre turisti e imprenditori nelle nostre meravigliose località cilentane, qui dove sono già stati fatti passi da gigante da parte dei singoli. nonostante l’assenza di una cabina di regia nazionale e regionale».