Cittadella dello sport a Salerno? “S’ha da fare” - Le Cronache
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Cittadella dello sport a Salerno? “S’ha da fare”

Cittadella dello sport a Salerno? “S’ha da fare”

A Salerno ci sono le condizioni favorevoli per realizzare la Cittadella dello Sport. A dichiararlo è Giovanni Malagò, presidente del Coni, in visita a Nocera Inferiore e Giffoni Valle Piana. Giovanni Malagò ha presenziato infatti alla cerimonia di intitolazione, presso il Futsal Park di Nocera Inferiore, dei campi da calcio a cinque e delle tribunette ad Andrea Fortunato, Pietro Falzetti e Piermario Morosini. Ed è proprio qui che è nato infatti uno dei primi campi sportivi della provincia di Salerno che si avvarrà del passaporto ematico, una tecnica di prevenzione delle malattie ematiche nel mondo dello sport. Il presidente del Coni ha parlato del mondo dello sport a 360gradi, dopo aver “scoperto” insieme agli ospiti presenti tra cui Salvatore Gagliano presidente del comitato regionale della Figc Campania, la targa commemorativa ai tre giovani. Secondo Malagò infatti a quanto pare, si dovrà mettere il piede sull’acceleratore proprio per quanto riguarda l’impianto che è in fase di progettazione a Palazzo di Città. Promette infatti il massimo impegno, il presidente del Coni, non solo per capire com’è la situazione a Salerno, ma anche perchè la città ha bisogno di questo impianto. Altro punto fondamentale su cui si è “sbilanciato” Malagò è stato quello sulle Universiadi. “Le universiadi ci saranno nel 2019, il primo agosto ci sarà una giunta del consiglio nazionale in cui si deve deliberare anche la candidatura olimpica – ha dichiarato Malagò – sarei molto poco serio se adesso dicessi cose diverse rispetto a quelle che già si sanno, cioè c’è un commissario e c’è una commissione che sta coordinando. Ci sono tre candidature, questo è un Paese curioso perchè si è fermata la candidatura di Roma e adesso ci sono tre regioni del nord che la reclamano e ognuno può fare le giuste considerazioni ma penso ci saranno due incontri con la commissione ed uno con la delegazione. Ad oggi tutto può succedere. Spero che si finisca o si esca senza un vincitore e dei vinti perchè sarebbe una sconfitta. Le Universiadi stanno andando avanti con le preparazioni, ci sono state difficoltà ma stiamo andando avanti e oggi siamo scesi di un gradino. Pensiamo allo sport e pensiamo ai fondi che devono essere utilizzati con bandi e gare perchè bisogna sistemare una serie di impianti a Napoli e in Campania”. Sull’evento che si dovrà tenere il prossimo luglio in Campania, non poche polemiche, ma il presidente nazionale ha chiosato poi al Giffoni Film Festival: “Non credo che con le Universiadi si crei un nuovo “caso Torino”, perchè anche lì successivamente le strutture sono state utilizzate per altre competizioni. Lì c’è stato un dibattito sulla gestione di alcuni impianti post-evento, mentre qui bisogna cercare di arrivare in tempo per mettere gli impianti nell’ambito di quella che è l’offerta della competizione delle Universiadi. La notizia di scendere di un livello qualcuno la può leggere in negativo, io invece la prendo come una cosa positiva perchè fino a poche ore fa le Universiadi rischiavano di saltare e di avere una decisione politica di perdere quelli che erano i finanziamenti per l’impiantistica sportiva. Questi due punti sono stati assolutamente scongiurati, adesso dico che bisogna lasciar perdere qualsiasi tipo di polemica e personalismo perchè è un dovere che abbiamo nei confronti del territorio”.

Impianti sportivi, Giovanni Malagò: “Al Sud c’è una situazione complicata”

“Per la sicurezza all’interno degli impianti sportivi non si finisce mai di fare e dire abbastanza”. Sono queste le parole del presidente Coni in merito alla sicurezza sanitaria in ambito sportivo, Giovanni Malagò a margine della cerimonia di intitolazione e inaugurazione dei campetti da calcio del Futsal Park a Nocera Inferiore. “Le statistiche dicono che il nostro Paese non è in fondo a questa classifica – ha spiegato Malagò – ma non si finisce mai di fare abbastanza. Il nostro Paese è molto avanti, c’è una straordinaria collaborazione con i medici sportivi, un unicum nel panorama internazionale. Ma ci sono certe cose e rimane sempre il dubbio se si è fatto abbastanza o meno”. Ma il presidente Malagò ha fattoil punto della situazione anche sulle strutture sportive e sullo stato degli impianti in Italia: “Se veniste con me in giro per l’Italia vi rendereste conto di quanto sia che le cose si stanno muovendo. Abbiamo completato al 50% la mappatura, un censimento degli impianti su tutto il territorio. Completeremo l’opera entro la fine del 2019 – ha dichiarato Malagò – se qui abbiamo fatto 2 campetti da calcio a 5 non ha senso farne altri due dall’altra parte della strada. Va pensato qualcosa per qualche altra disciplina. Vanno evitati errori. Al sud la situazione però è molto più complicata. Ma con sport e periferie molto è stato fatto. Qui c’è fame d’impianti”. Alla fine invece il presidente ha provato infine a “bypassare” la domanda sulla crisi del calcio nazionale: “Calcio in crisi? Sul calcio, dopo che non ho più ruoli salvo che sono stato commissario della Lega di A, vorrei non rispondere. Chiaro, mi sembra evidente che l’opportunità, il valore aggiunto di quelle che sono le dinamiche che ruotano attorno ai diritti televisivi e quindi contesti economici completamente differenti. Mentre la serie B, però io non mi limiterei solo alla B. Tutte o quasi tutte le serie che sono sotto la serie A hanno un problema strutturale. È difficile completare una stagione senza che il proprietario non metta di tasca propria una serie di fondi”.

Il “Villaggio Atleti” delle Universiadi all’interno del porto di Salerno

Il Villaggio Atleti per le Universiadi sarà ospitato anche all’interno del porto di Salerno. E’ quanto ha deciso la giunta regionale della Campania, su indicazione del governatore Vincenzo De Luca, dopo che la location scelta all’inizio, il parcheggio della Mostra d’Oltremare a Napoli, è stata scartata. Vista l’emergenza ha ripreso così consistenza il progetto, sponsorizzato proprio dall’ex sindaco di Salerno, di sistemare gli atleti a bordo di navi messe a disposizione delle compagnie di crociera. Al momento il 70% degli atleti da sistemare sarà dirottato su Napoli mentre il restante 30% troverà posto all’interno dello scalo salernitano. I vertici dell’Autorità Portuale del Mar Tirreno centrale avrebbero già dato il nulla osta, con l’ex segretario generale dell’Autorità Portuale di Salerno e ora segretario dell’Authority unica regionale, Francesco Messineo, incaricato di curare i rapporti con le compagnie e con l’organizzazione. Per dare definitiva esecuzione al progetto, però, bisogna attendere l’ok del ministero dell’Interno e, ufficiosamente, di alcuni dei Paesi coinvolti. Gli Usa, considerato che nel porto di Napoli ci sono costanti movimenti di navi della Marina, non sono entusiasti e vogliono verificare con attenzione quali sono i protocolli di sicurezza adottati. Stesso discorso per francesi e israeliani. La Regione, che su questo evento ha investito pesantemente, in mancanza di valide, e rapidamente fattibili, soluzioni alternative ha deciso di andare avanti con il progetto e sta già entrando nei dettagli operativi con le compagnie. Resta da decidere la sistemazione delle navi, insieme ovviamente alla modalità di accesso e deflusso da parte degli atleti. Su Napoli c’è un problema di affollamento, su Salerno invece qualcuno ha fatto notare che bisogna trovare il modo di non intasare la viabilità, già fortemente congestionata per motivi di carattere commerciale quando sono in transito i mezzi che trasportano container. Piccoli dettagli tecnici che Palazzo Santa Lucia conta di superare senza problemi. L’aspetto positivo è legato al fatto che stabilendo degli alloggi a Salerno si spostano proprio su questa città notevoli flussi turistici rappresentati da parenti e amici degli atleti, staff e personale delle federazioni addetto all’assistenza amministrativa, alla logistica e all’organizzazione. Nel Villaggio, infatti, sono ospitati e ammessi soltanto gli atleti e i tecnici.

«Il passaporto ematico non riguarda solo il mondo dello sport, ma fa parte delle responsabilità che deve assumersi il Ministero della Salute»

“Io cerco di essere il più possibile presente sul territorio. L’Italia, come voi sapete, è geograficamente complicata: abbiamo 8mila comuni ed ognuno pretende la sua fetta di spazio, di promozione e tra l’altro ci sono molte iniziative che meritano di avere l’interesse da parte del Coni Nazionale però da queste parti ci vengo sempre volentieri”. E’ un presidente del Coni “soddisfatto” della sua visita a Nocera Inferiore, che fa un plauso all’organizzazione ma soprattutto alla bella realtà nata in provincia di Salerno, un’innovazione che potrebbe essere un passo in avanti per tutto il mondo dello sport, ma soprattutto per la sicurezza sanitaria all’interno degli impianti sportivi. “Parlo di territorio campano non per fare onore a Salvatore (Gagliano ndr) perchè come in qualche altra regione del Sud mi sento di dire che i problemi – ha continuato Malagò – forse sono un po’ più problemi rispetto alle altre zone del Paese. Poi, soprattutto quando c’è qualcuno, tipo Rosario, che si inventa questa meravigliosa iniziativa che, a prescindere dall’aspetto sportivo, ha una connotazione sicuramente morale e sociale, quasi che commuove. Il passaporto ematico, ci tengo a dirlo, penso che il Coni faccia molte cose, con uno statuto ampio però il Coni non fa le leggi, quello spetta al Parlamento; il Coni può sostenere quelle cose che fanno bene non solo al mondo dello sport ma allo società civile. Questo è un tema che riguarda la salute dunque molto importante ma è chiaro che noi non possiamo intrometterci – e lo dico in modo soft – in quelle che sono tematiche che fanno parte delle responsabilità del Ministero della Salute però molto vicino al contesto del passaporto ematico c’è il tema del doping. Noi abbiamo dimostrato in questi anni che ci siamo spogliati di una grande forza che avevamo nel gestire tutto il mondo del doping direttamente all’interno del Coni e adesso c’è un soggetto terzo nominato con la presenza del consiglio del ministri e dal ministro della Salute e credo che il sistema antidoping sia il più avanzato nel mondo, qualcuno dice esageratamente. Sono felice di essere qui, sono le cose che mi mettono veramente di essere qui”.