Citarella in carcere a Potenza per scontare la pena di oltre 2 anni - Le Cronache
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Citarella in carcere a Potenza per scontare la pena di oltre 2 anni

Citarella in carcere a Potenza per scontare la pena di oltre 2 anni

NOCERA INFERIORE. Deve scontare due anni e quattro mesi di carcere. Giovanni Citarella ha “scelto” di soggiornare nella casa circondariale di Potenza. L’ex patron della Nocerina si è costituito ieri mattina nel carcere dove si era già presentato all’indomani del blitz Nuceria. La scelta di varcare la soglia del carcere lucano ha una ratio ben precisa: in caso di nuovo ricorso per ottenere la messa in prova ai servizi sociali la decisione toccherà ai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Potenza. Citarella, difeso dall’avvocato Michele Sarno, aveva incassato il diniego del giudice di Salerno. Ora è facile immaginare che il legale difensore riproponga nuovamente l’istanza. Giovanni Citarella deve scontare il residuo di pena derivante dal patteggiamento per il processo Due Torri. L’ex patron doveva scontare ancora due anni e quattro mesi dopo che la Cassazione aveva reso definitiva la pena ed il Gup del Tribunale di Salerno aveva detto no alla richiesta di indulto. Da qui la richiesta della messa in prova ai servizi sociali come misura alternativa. Citarella, attraverso il legale difensore Michele Sarno, aveva individuato anche la società dove avrebbe dovuto prestare la sua “opera”. Ma ieri mattina è arrivata la doccia gelata del Tribunale di Sorveglianza che non ha dato il via libera a Citarella che ora dovrà tornare in carcere per scontare il residuo di pena in attesa di nuove iniziative dei legali difensori. Citarella era stato avvistato due giorni fa in tribunale, dopo l’udienza davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza. L’imprenditore aveva presentato, due anni fa, ricorso in Cassazione per ottenere una revisione della condanna a tre anni e cinque mesi decisa dal Gup del Tribunale di Salerno Sergio De Luca. Sette gli imprenditori che avevano ammesso le proprie responsabilità sulla spartizione dei lavori pubblici negli anni della giunta di centrosinistra patteggiando le pene con il pm Rosa Volpe. Tra loro anche i cugini di Nocera Gennaro e Giovanni Citarella. I loro difensori avevano poi chiesto l’annullamento della sentenza perché includeva alcuni reati già prescritti. Ma a conclusione della camera di consiglio gli Ermellini dichiararono  inammissibili i vizi sollevati dalla difesa. Decisione che ha reso definitiva la sentenza del Gup del Tribunale di Salerno. Da ieri Giovanni Citarella è rinchiuso nel carcere di Potenza in attesa delle nuove “mosse” del legale difensore.