Cimitero a Battipaglia: ancora guerra tra Comune e contraenti - Le Cronache
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Cimitero a Battipaglia: ancora guerra tra Comune e contraenti

Cimitero a Battipaglia: ancora guerra tra Comune e contraenti

di Carmine Landi

BATTIPAGLIA. Continua il braccio di ferro attorno al cimitero.

Da un lato, c’è il Comune di Battipaglia. Dall’altro, a protestare contro alcune richieste municipali, ci sono i concessionari. In particolare, c’è Cosimo Panico, presidente del Comitato civico e ambientale.

Nei giorni scorsi, il 68enne battipagliese, che è uno degli assegnatari – o meglio, dei contraenti – dei nuovi lotti cimiteriali, s’è visto recapitare una lettera direttamente da Palazzo di Città. Alla stregua di Panico, la missiva l’hanno ricevuta anche molti altri assegnatari.

E il contenuto della lettera non è piaciuto a Panico: con quelle poche righe, infatti, il Comune richiedeva il pagamento dell’intera somma pattuita nel contratto di concessione.

E la cosa potrebbe sembrare legittima. Se non fosse per il fatto che, tra il 2011 e il 2012 – i concessionari avevano preso a versare le somme fin dal 2010, a fronte d’una base d’asta di 13 milioni di euro – , l’Ati (Associazione temporanea d’imprese), composta dalla “Tecnobuilding srl” e dalla “Vivai Piante Vincenzo Sica di Angelo Sica”, s’aggiudicò l’appalto proponendo un ribasso del 35%. Sarebbero dovute calare, dunque, pure le quote che i concessionari avrebbero dovuto sborsare. Nell’avviso pubblico affisso cinque anni fa, infatti, era previsto che l’importo effettivo del lotto sarebbe stato determinato in via definitiva dopo l’aggiudicazione delle opere.

Panico, tuttavia, s’è visto chiedere una somma che non tiene alcun conto di quel ribasso, diversamente da quanto accaduto con i battipagliesi che hanno stipulato il contratto di concessione dopo il 2011. «Un evidente eccesso di potere per disparità di trattamento tra i cittadini», ha scritto Panico nella lettera di risposta all’indirizzo dell’amministrazione.

Le vicende cimiteriali, d’altronde, sono pure al vaglio della Procura della Repubblica di Salerno: a presentare l’esposto, lo scorso aprile, fu proprio Panico