Cgil, nuove accuse alla Cantarella. Rispoli ironico su Acconciagioco: «Forse è distratto dagli infortuni» - Le Cronache
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Cgil, nuove accuse alla Cantarella. Rispoli ironico su Acconciagioco: «Forse è distratto dagli infortuni»

Cgil, nuove accuse alla Cantarella. Rispoli ironico su Acconciagioco: «Forse è distratto dagli infortuni»

di Massimo Salvo

Certe polemiche non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Questo potrebbe essere il ritornello (mutuato e poi modificato da una nota canzone di Venditti) che fa da sfondo alla querelle infinita tra le sigle sindacali salernitane in merito alla condizione del corpo della Polizia municipale.

Cambiano le carte in tavola, ma non i protagonisti: sono sempre loro, Enzo Acconciagioco e Angelo Rispoli, a contendersi la veridicità su alcuni punti. Il primo, delegato della Cgil, contro il secondo, delegato Csa: entrambi, tuttavia, colleghi vigili urbani da tempo.

«Attendiamo ancora le determine di pagamento previste dall'articolo 15», esordisce Acconciagioco, deluso dalla gestione Cantarella, eletta comandante del corpo lo scorso dicembre. «Oltre a ciò, siamo curiosi di sapere dal comandante come intende pagare lo straordinario relativo alla prestazione offerta durante l'evento Luci d'artista. Le altre sigle sindacali le hanno dato carta bianca, forse accontentandosi delle briciole, ma noi della Cgil non ci stiamo».

«Forse l'amico Acconciagioco è distratto dagli infortuni, ma la Cantarella ha rispettato gli accordi e pagato gli straordinari», controbatte Rispoli, con un tono a metà tra l'ironia e lo stupore. «Anzi, le dirò: oltre ad aver incassato gli stipendi, abbiamo anche risolto il problema dei tempi di vestizione, perché ci sono finalmente giunti gli armadietti. Inoltre, è stata fatta una programmazione sulle festività fino all'8 dicembre».

I due delegati sindacali, com'è evidente, offrono risposte totalmente diverse sullo stesso argomento, l'una in grado di sovvertire l'altra. Intanto, però, entrambi concordano su un punto: la necessità di nuove assunzioni.

«Un terzo dei colleghi ha superato il tetto dei 55 anni – spiega Acconciagioco –; finora non è stato possibile attuare un turn-over adeguato a causa degli sprechi dell'amministrazione comunale, la quale crede di poter tamponare il problema tramite l'assunzione di 30 stagionali, ignorando che ce ne vorrebbero almeno 80. Ci troviamo dinanzi a un vero e proprio dramma della Polizia municipale, col risultato che tra 4 o 5 anni oltre 100 colleghi chiederanno di essere trasferiti nei luoghi amministrativi».

«Bisogna riorganizzare il corpo attraverso un potenziamento del parco veicolare – gli fa eco Rispoli –; è utile predisporre gli atti per indire un concorso che ringiovanisca un po' il corpo, che al momento viaggia in una media d'età che supera i 55 anni. Oltretutto, 83 colleghi su 212 hanno prescrizioni rilevanti. Il paradosso è che le uniche assunzioni possibili sono quelle dei vigili stagionali, ma non bastano. Come fare per aggirare l'ostacolo? Semplice: basterebbe attuare il cosiddetto “avvalimento”, già adoperato in Lombardia, Toscana, Marche e Basilicata. In altre parole, le attività di caccia, pesca e territorio sono state affidate alla Polizia provinciale, sbloccando così la procedura di assunzione e, quindi, la necessità di concorsi. Questa operazione a Salerno è possibile, anche a fronte della spesa richiesta, che non è eccesivamente alta: 1 milione di euro. A tal proposito – conclude Rispoli –, come sindacato abbiamo chiesto un incontro in Prefettura alla presenza di esponenti della Provincia e della Regione».

Nel complesso è la Cgil a ritenersi maggiormente parte lesa nella contesa, come sottolinea nella persona del suo delegato Acconciagioco. «Io stesso mi trovo a lavorare su documenti che presentano ricorsi a scadenza imminente, alcuni anche tra 10 giorni. Il punto è che il comandante, in virtù del suo essere ingegnere, non intuisce a pieno certe dinamiche giuridiche. Già tempo fa – conclude poi – De Luca l'aveva mandata via, ma adesso ci ritroviamo nuovamente nell'ambito della sua cerchia fatta di pochi intimi. Adesso abbiamo indetto un tavolo centrale: attendiamo che ci convochino per mettere un punto a questa infinita faccenda».