Certificazione dei crediti: Comune inadempiente. Antonio Lombardi al vetriolo - Le Cronache
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Certificazione dei crediti: Comune inadempiente. Antonio Lombardi al vetriolo

Ci sarebbe una via d’uscita per le imprese che vantano crediti dal Comune di Salerno. Se, da una parte, il decreto sblocca fondi appare inutilizzabile da Palazzo di Città, che non ha liquidità di cassa, dall’altra c’è la possibilità (comune a tutti gli enti pubblici, ndr) di certificare i crediti in modo da consentire alle imprese di scontarli in banca. Per essere abilitati a questo genere di operazione, però, è necessaria l’iscrizione alla piattaforma telematica del ministero dell’Economia per poter poi rilasciare le certificazioni. Il Comune di Salerno, però, al momento non è iscritto alla piattaforma e rischierebbe la nomina di un commissario ad acta per le certificazioni. Ma qual è, in soldoni, la cifra che le imprese edili (quelle maggiormente coinvolte nella massa dei crediti vantati, ndr) devono incassare da Palazzo di Città?
«La posizione debitoria verso le imprese edili? Credo che sia impossibile fare delle stime», commenta Antonio Lombardi, presidente di Ance Salerno: per il numero uno dell’associazione dei costruttori edili salernitani sul reale ammontare dei crediti vantati dalle imprese per i lavori affidati da Palazzo di Città c’è grande “approssimazione”.
«Ho la sensazione – spiega Lombardi – che neppure gli uffici comunali siano realmente a conoscenza delle cifre precise. Sarebbero necessarie delle relazioni dettagliate da tutti i settori coinvolti in modo da avere contezza dei debiti, sia quelli con impegno di spesa che senza impegno, quelli di somma urgenza e gli affidamenti».
Ma qual è, almeno orientativamente, la cifra che le imprese edili salernitane dovrebbero vedersi liquidare da via Roma? Fonti di settore parlano di almeno 25 milioni di euro di crediti. Numeri, questi, sui quali Lombardi preferisce non esprimersi.
«Non sono in grado di poter dare una stima ufficiale – sottolinea il presidente dell’Ance – perché non sappiamo quante imprese edili sono, per dirla concretamente, nella mia stessa condizione. Anche la mia impresa, tanto per citarne una, è creditrice per una cifra “importante” nei confronti del Comune di Salerno. Posso dire – aggiunge Lombardi – che come Ance abbiamo realizzato una sorta di “censimento” dei crediti che le imprese edili vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione. Parliamo di 120 ditte che hanno reso dichiarazioni spontanee alla nostra associazione: la cifra, glielo dico, è impressionante. Siamo nell’ordine dei 400 milioni di euro di crediti». 
Eppure le imprese edili, e soprattutto gli enti locali, hanno a disposizione uno strumento importante: quello, per intenderci, della certificazione dei crediti.
«E’ la via maestra che gli enti locali devono seguire», sottolinea Lombardi. «Tra le altre cose – aggiunge il presidente di Ance Salerno – il decreto ministeriale dello scorso 25 giugno ha sancito l’obbligatorietà per gli enti locali ad essere iscritti alla piattaforma telematica di certificazione dei crediti attraverso il sito del ministero dell’Economia. Gli uffici pubblici sono obbligati a rilasciare entro 30 giorni la certificazione. In mancanza di questa certificazione è prevista la nomina di un commissario ad acta che dovrà certificare il credito».
Eppure il Comune di Salerno non risulta ancora accreditato presso il sito del Ministero. 
«Mi sembra incredibile – commenta ironicamente Lombardi – che un Comune così europeo come quello di Salerno non applichi le norme prima dei normali comuni italiani. Posso assicurarle che ci sono decine e decine di piccoli e piccolissimi comuni che si sono regolarmente accreditati. Tutti gli enti devono registrarsi e rilasciare le certificazioni, un documento necessario perché consentirà di ricostruire il monte debiti complessivo che la Pubblica amministrazione ha nei confronti dei privati. Un “censimento” dei debiti è importante perché tutti i crediti saranno inevitabilmente oggetto di emissione di Titoli di Stato da parte del Governo da una parte e dall’altra danno la possibilità alle imprese di poter “scontare” i crediti in banca. Certo, se il Comune di Salerno non è ancora accreditato presso il sito del ministero dell’Economia e delle Finanze sulla piattaforma per la certificazione dei crediti – conclude Lombardi – non siamo messi affatto bene».

 

Arzano: «Altro duro colpo per l’economia salernitana».

«Sulle questioni locali preferisco non esprimermi. Senza dati certi non è facile fare un chiaro esame della situazione che riguarda la posizione debitoria del Comune di Salerno nei confronti delle imprese locali. E’ ovvio, comunque, che se venisse confermata l’impossibilità di Palazzo di Città a far fronte alle legittime richieste dei creditori ci troveremmo nuovamente di fronte all’ennesimo duro colpo per l’imprenditoria salernitana».
Guido Arzano, presidente della Camera di Commercio di Salerno, non nasconde la propria preoccupazione. La mancanza di liquidità del Comune di Salerno rende di fatto inutile il decreto sblocca fondi. Il numero uno dell’ente camerale, poi, si sofferma sulla linearità del decreto varato dal Governo Monti.
«Al di là delle singole difficoltà che ogni ente locale potrà registrare -commenta Arzano – sento di fare completamente mia la presa di posizione del presidente Carlo Sangalli. Pur evidenziando la buona volontà del Governo e del Ministro Passera, Sangalli ha sottolineato come alla fine le procedure per la liquidazione dei crediti saranno inevitabilmente lente e farraginose».
Un fuoco di paglia, insomma.
«Dico semplicemente – spiega Arzano – che il Governo avrebbe potuto tranquillamente ragionare dal versante delle compensazioni. Questo avrebbe risolto parzialmente i problemi delle imprese. La buona volontà non basta, le procedure per ottenere questi rimborsi sono complicate e serviranno a poco».

 

9 aprile 2013