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Centro per la procreazione assistita: chiude il reparto per fare spazio a Coscioni

di Andrea Pellegrino
Rischia di perdere una delle sue più importanti scommesse, l’azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il centro per la procreazione medicalmente assistita potrebbe essere chiuso a favore di un nuovo reparto. La struttura, collocata all’interno della torre cardiologica di via San Leonardo, potrebbe, tra non molto, dover far spazio a nuove attività di Enrico Coscioni, nominato primario a seguito dello sdoppiamento della cardiochirurgia del “Ruggi” ed attuale consigliere politico per la sanità del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Insomma il percorso del centro per la procreazione medicalmente assistita potrebbe bruscamente interrompersi già nei prossimi giorni. Il progetto venne avviato dall’allora giunta regionale a guida Caldoro che nel 2014 stanziò 600 mila euro a favore della bio banca per la conservazione e lo studio del tessuto ovarico. Progetto che però non si è mai avviato con le risorse dirottate altrove. « Bisogna fare chiarezza sul centro per la procreazione medicalmente assistita del Ruggi – incalza l’ex governatore della Campania Stefano Caldoro – Dal 2014 è tutto fermo, noi gettammo le basi per un lavoro che doveva partire e crescere. Non bisogna ridurre le prestazioni ed offrire, soprattutto alle giovani coppie, un servizio di qualità». «Non si penalizzi il centro per la procreazione medicalmente assistita del Ruggi d’Aragona. Circa cinquemila coppie, è questa la media, rischiano di rimanere senza assistenza», dice, invece, il giornalista Gaetano Amatruda, dell’Associazione ‘Andare Avanti’. Gaetano Amatruda era anche il portavoce della giunta regionale della Campania quando partì il progetto. «Non credo – dice – si possa rinunciare ad una eccellenza per dare ancora più spazio al dottore Enrico Coscioni che è, fra l’altro, consigliere del Governatore. Mi auguro intervengano il presidente De Luca e il commissario del Ruggi d’Aragona Vincenzo D’Amato, che è persona seria».