Centrale del Latte: e se i palazzi fossero più di uno? Pua già al vaglio del Comune - Le Cronache
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Centrale del Latte: e se i palazzi fossero più di uno? Pua già al vaglio del Comune

Centrale del Latte: e se i palazzi fossero più di uno? Pua già al vaglio del Comune

di Marta Naddei

Il Pua c’è ed il Comune di Salerno lo sta impostando. E potrebbe prevedere anche più di un solo palazzo. Quello della Centrale del Latte è sì un affare ben più grande rispetto alla acquisizione delle quote aziendali o del marchio. Il progetto è molto più ampio ed è lo stesso sindaco De Luca ad avallarlo tanto che lo scorso mese di agosto quasi invitò il management della Centrale del Latte a presentarlo, come prassi vuole. Ora il progetto, messo giù da una architetto salernitana e già al vaglio degli uffici comunali, attende solo di essere risistemato e approvato. Poi sarà messo a gara, con tanto di strizzatina d’occhio alle imprese edili della zona. Un ampliamento dell’area industriale che, a questo punto, farebbe lievitare il valore dei terreni, facendo per contro, sembrare il prezzo base dell’asta, fissato a 12 milioni e 700 mila euro, ancor più una messa in saldo della storica municipalizzata del latte di Salerno.
Per il sindaco De Luca, che ha ammesso di «stare impostando il Pua per la Centrale del Latte», lì sorgerà un grande polo agrolimentare, «con tantissimi nuovi capannoni che implementeranno la produzione».
Ma stando a quanto trapela, la costruzione di una palazzina alta tra gli otto ed i dieci piani, è prevista proprio nel famoso Piano urbanistico attuativo presentato dalla Centrale del Latte. Non proprio come ci si immagina un polo agroalimentare insomma. Tanto più che fonti bene informate ipotizzano la nascita di una sorta di complesso residenziale, con il mantenimento della sola sede di rappresentanza della Centrale, la cui produzione verrebbe dislocata.
Solo all’approvazione del Pua, però, si potranno avere idee più chiare.
Fatto sta che il primo cittadino resta fermamente convinto della propria decisione di dismettere la totalità delle quote della Centrale del Latte, sottolineando ancora una volta di essere «stato costretto a vendere dalla Centrale del Latte perché la legge impone la dismissione delle aziende non di servizio». Ma il primo cittadino guarda ancora più in alto, convinto e speranzoso che la partecipata finisca nelle mani di un colosso, facendo fuori i produttori locali. «Qui – spiega ai microfoni di Radio Alfa – paghiamo il latte molto di più che da altre parti. Buono sarebbe l’arrivo di una grande azienda che possa consentire di esportare il marchio anche all’estero».
Insomma, sembra che De Luca abbia le idee ben definite. Resta da vedere se ci crederà fino in fondo.

Polemica con i sindacati. In principio è stato Alfonso Buonaiuto, poi ieri ci ha pensato il sindaco De Luca a rincarare la dose e mandare su tutte le furie i sindacati che si stanno occupando della Centrale del Latte. «Mentre noi lavoravamo – ha affermato il sindaco a Radio Alfa – loro erano a fare il bagno. Ora di cosa si lamentano?». La questione è quella inerente la mancata convocazione delle organizzazioni sindacali da parte delComune per un confronto sulla stesura del bando. Una convocazione ci fu per i primi di agosto, ma l’indisponibilità di due rappresentanti sindacali su tre, rimandò l’incontro. Solo che lo rimandò a mai, perché da quel giorno, e nonostante le sollecitazioni dei sindacati, da palazzo di Città non si è mosso più nulla. «Evidentemente – replicano Marino (Uila Uil), Oliva (Flai Cgil) e Baldassarre (Fai Cisl) la settimana successiva al mare c’erano quelli del Comune. Anzi, probabilmente ci sono stati fino al giorno della pubblicazione del bando dal momento che non ci hanno mai chiamati. E’ un goffo tentativo di giustificazione, dopo che De Luca ha disatteso un impegno preso pubblicamente» – dicono poi riferendosi all’assessore Buonaiuto che viene anche accusato di essere «pretestuoso e in malafede».