Celano: Un’altra Salerno è possibile - Le Cronache
Cronaca

Celano: Un’altra Salerno è possibile

Celano: Un’altra Salerno è possibile

di Erika Noschese

“Un’altra Salerno è possibile, dobbiamo rilanciare la nostra città, darle un’identità e ripulirla, in tutti i sensi, proprio a partire dal governo cittadino”. Lo ha dichiarato il consigliere comunale di Forza Italia, Roberto Celano, in cerca di una riconferma con la lista Forza Italia, Udc e Nuovo Psi. Consigliere, un’unica lista Forza Italia, Udc, Nuovo Psi . Da candidato e da dirigente di partito sta lavorando anche al completamento della lista… “Sì, non solo perché sono candidato e dunque interessato in prima persona ma da dirigente di partito, contribuendo alla parte burocratica, alla ricerca dei candidati, delle firme. Siamo tutti impegnati per cercare di presentare agli elettori una squadra competitiva”. Da consigliere uscente, tante le battaglie portate avanti in questi anni. Se dovesse essere riconfermato, da dove vuole ripartire? “Innanzitutto, spero di poter ripartire dall’amministrazione comunale per poter dimostrare che è possibile un’altra Salerno, rilanciare la nostra città, darle un’identità e ripulirla, in ogni senso. Ripartiremo dall’impegno consueto per la gente, i quartieri, per chi ha bisogno e per cercare di avvicinare le istituzioni al popolo. Credo sia questo il principale scopo di chi fa politica a livello territoriale e amministrativo”. Per il centrodestra e il candidato sindaco Michele Sarno l’obiettivo è il ballottaggio. Lei che vive il territorio cosa percepisce? Crede sia raggiungibile? “Credo di sì. C’è un forte disagio, la consapevolezza di cinque anni completamente persi; c’è la sensazione che Salerno stia vivendo un momento di degrado materiale, sociale, amministrativo e morale mai vissuto in precedenza. Un malcontento percepibile, confido nei salernitani, soprattutto in quelli che non credono in promesse mai mantenute; a quelli che non attendono briciole e fritture. Se i salernitani liberi vogliono contribuire all’interesse pubblico senza pensare ai tornaconti personali non solo sarà possibile il ballottaggio ma si potrà dare una svolta amministrativa alla città”. Complice anche l’emergenza Covid, la città capoluogo vive momenti di forte difficoltà. L’amministrazione eletta da dove dovrebbe ripartire, secondo lei? “Noi dobbiamo dare risposte a chi è stato lasciato solo, a chi crea e offre posti di lavoro; non dimentichiamo che ci sono state scelte poco condivisibili dalla Regione Campania che, in periodo di Covid, hanno penalizzato fortemente gli esercizi commerciali, i ristoratori, le pizzerie. Noi dobbiamo ripartire e dobbiamo cercare di creare i presupposti per lo sviluppo della città, creare occupazione per i giovani salernitani perché non è possibile pensare che le uniche opportunità di lavoro, per chi vive in città, siano le cooperative sociali, i posti assegnati o le società partecipate. Noi dobbiamo creare i presupposti affinché le industrie creino sviluppo e lavoro. Ma noi dobbiamo dare un’identità produttiva alla città, non bastano le luci e non bastano i visitatori occasionali; dobbiamo creare le condizioni per far sì che Salerno diventi centro di flussi turistici anche congressuali; dobbiamo pensare a Salerno città del benessere, valorizzando la nostra storia come la Scuola Medica Salernitana per realizzare un grande polo fieristico, con congressi legati alla medicina, rilancio a livello medico sfruttando la Dieta Mediterranea e le botteghe caratteristiche che dovrebbero affollare il centro storico. Serve un’idea che possa creare attrattiva turistica. All’epoca del tentativo di riqualificazione della zona di Santa Teresa, con quel mostro di cemento, proponemmo la realizzazione di un progetto di finanza per un acquario perché pensavamo agli interessi della città, alla sua identità; un progetto che avrebbe portato visitatori in città, la riqualificazione del centro storico e avrebbe creato opportunità di lavoro per centinaia di salernitani, un volano di ricchezza perché avrebbe concesso ai crocieristi di restare in città. La stazione Marittima non può continuare ad essere una discoteca, un centro per banchetti”. Stadio Arechi, tra pochi giorni la riunione con i granata ma in questi giorni si sprecano le polemiche sulle condizioni dello stadio comunale e sulla mancanza di tornelli in curva nord che limita ulteriormente gli accessi… “Ci sono due problemi: uno è serio, raccontano bugie continuamente. Ci avevano promesso che con i soldi delle Universiadi avrebbero reso agibile lo stadio Arechi, pronto per eventi internazionali ma così non è stato. Oggi stiamo pagando le inefficienze amministrative e il mancato rispetto degli impegni assunti dalla Regione Campania e dall’amministrazione comunale di Salerno. Siamo ripartiti, per la riqualificazione dell’Arechi, solo dopo la promozione in serie A e non abbiamo neanche avuto l’accortezza di anticipare i tempi, partendo da marzo ma evidentemente l’amministrazione non credeva in questo risultato. Per quanto riguarda i biglietti, devono intervenire i parlamentari e l’amministrazione comunale perché a mio avviso c’è un vulnus nell’interpretazione della normativa: noi dobbiamo occupare il 50% dei posti disponibili. L’Arechi ha posti per 38.700 spettatori mentre i tornelli sono tarati per 27mila spettatori circa, quindi la metà dei posti sono circa 19mila. Noi dobbiamo chiedere al ministero e al prefetto di considerare la capienza e non la possibilità di ingresso determinata dai tornelli perché il 50% della capienza dello stadio è pari a 19mila persone ma noi auspichiamo che ulteriori tornelli possano essere posizionati in curva nord in tempi rapidi. Ci troviamo in questa situazione a causa dell’inefficienza di chi governa la città e non parlo dell’assessore che nulla può rispetto ai finanziamenti promessi dalla Regione Campania in occasione delle Universiadi ma del sindaco che non si è imposto per partire subito, prima della manifestazione internazionale per mettere in sesto lo stadio Arechi”.