"C'é sempre un terzo mondo più terzo di noi" - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

“C’é sempre un terzo mondo più terzo di noi”

“C’é sempre un terzo mondo più terzo di noi”

Questa sera alle ore 21, chiude la rassegna “Te voglio bene assaje” con “Io speriamo che me la cavo”, per la regia di Gaetano Stella

Di OLGA CHIEFFI

Quinto e ultimo appuntamento della rassegna «Te voglio bene assaje» di TeatroNovanta, venerdì alle 21, al Teatro delle Arti di Salerno, con lo spettacolo «Io speriamo che me la cavo», per la regia di Gaetano Stella, tratto dell’omonimo bestseller del maestro Marcello D’Orta. Quando si dice che il vero cuore pulsante di un film, a volte, è il libro che c’è dietro. Ciò che vive tra le righe, circondato dalle emozioni rapite e immortalate dall’attimo che le ha partorite. E se quegli attimi poi, appartengono ai bambini, il miracolo si compie e le immagini riportano in superficie tutto, ogni singola sensazione. Nel 1990, il maestro elementare Marcello D’Orta, raccoglie sessanta temi scritti dai bambini della scuola elementare di Arzano, provincia di Napoli, e ne fa un libro. Immaginate l’impatto, nel sentire le voci di questi piccoli osservatori, involontari protagonisti di una storia non troppo fortunata. Le loro storie infatti, sono impregnate di disagi, di miseria e di camorra. E il tutto è filtrato dai loro stessi occhi, ecco perché l’innocenza e l’umorismo si fanno sentire, raddoppiando però la drammaticità, la commozione. «Quando decidemmo con Ciro Villano di scrivere una nuova drammaturgia da “Io speriamo che me la cavo” – ricorda Gaetano Stella – pensammo di parlare con il maestro D’Orta. Andammo a trovarlo, gli raccontammo, emozionati, la nostra idea e la sorpresa fu grandissima quando, alla fine, lui ci disse: “In questa storia, voglio entrarci anche io”. Così, con Ciro Villano e il con il maestro D’Orta, scrivemmo lo spettacolo che, venerdì prossimo, chiuderà la rassegna». «E’ uno spettacolo con un taglio sociale fortissimo – spiega il direttore artistico di TeatroNovanta, Serena Stella – dove si trattano temi drammaticamente attuali, come la violenza sui minori e sulle donne, e il degrado». Intanto, dall’8 aprile prossimo, è possibile acquistare l’abbonamento della stagione 2019/2020 «anche attraverso il bonus cultura», sottolinea il direttore organizzativo, Alessandro Caiazza che annuncia i titoli del prossimo anno: «Partiamo con “Non ti pago” di de Filippo; a seguire, uno dei capolavori di Scarpetta, “Il medico dei pazzi”; poi, “Morte di Carnevale” di Viviani e, a febbraio, ci sarà un omaggio a Franco Angrisano con una sfolgorante rivista dal titolo “Ma ‘ndo vai se la banana non ce l’hai”. Chiuderemo, ad aprile, con un inedito di Lucio Pierri dal titolo “Scommessa”». In scena,oltre i Big, le coppie fisse, Chiara De Vita e Matteo Salsano, Elena Parmense e Gaetano Stella, e ancora, Raffaele Milite, Letizia Netti, Marco Villani e l’ormai celebre  Annarita Vitolo,  ci saranno anche cinque bambini, Ludovica De Donato, Vincenzo Di Rosario, Noemi Intindoli, Angelo Maria Notari e Raffaele Petrone, che saranno i protagonisti dei temi e delle storie che loro stessi racconteranno, diretti da Gaetano Stella con le scene della Bottega San Lazzero di Chiara Natella e Raffaele Sguazzo anche Light designer. «E’ uno spettacolo con un taglio sociale fortissimo – spiega il direttore artistico di TeatroNovanta, Serena Stella – dove si trattano temi drammaticamente attuali, come la violenza sui minori e sulle donne, e il degrado». Al tempo stesso, però, «la rappresentazione, incredibilmente, è di una comicità prorompente». «Il gioco del teatro, fra musica e parole, diventa totale, accattivante, magico, coinvolgente e che lascia agli spettatori un sorriso che lascia, inevitabilmente, spazio alla riflessione», conclude il regista Stella.