C’è l’ultima firma per la sfiducia a Galdi - Le Cronache
Cava dè Tirreni

C’è l’ultima firma per la sfiducia a Galdi

C’è l’ultima firma per la sfiducia a Galdi

di Andrea Pellegrino CAVA DE’ TIRRENI. Il sedicesimo consigliere comunale ci sarebbe. Condizionale d’obbligo, considerati i colpi di scena che hanno fin qui caratterizzato la presunta mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Marco Galdi che sostanzialmente da mesi non ha più una maggioranza. Lunedì l’ultima chiamata per i dissidenti. Se sarà raggiunto il numero di consiglieri (16 appunto) dimissionari per Marco Galdi sarà l’ultimo Consiglio comunale. Secondo indiscrezioni, nonostante l’indecisione di Enrico Polacco, consigliere comunale della Forza Italia “governativa” di Cava de’ Tirreni, i sedici nomi dovrebbero esserci tutti, acquisita la disponibilità anche di Matteo Monetta e di Michele Mazzeo. Ma il sedicesimo resterebbe top secret almeno fino all’ufficializzazione. Questo anche in considerazione degli accordi futuri ed elettorali che dovranno essere formalizzati all’indomani dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale ed in vista della campagna elettorale. A condurre le trattative ci sarebbero Fabio Siani – coordinatore cittadino dei Fratelli d’Italia, sostenuto dallo stesso Edmondo Cirielli – che vorrebbe mettere quanto prima la parola fine all’esperienza Galdi, nonché da quella parte di Forza Italia “dissidente” rispetto a Polacco e a Fortunato Palumbo, l’assessore azzurro che nonostante tutto resta al suo posto. L’anomalia, infatti, sarebbe tutta in Forza Italia, ancora divisa a metà, con chi resta in maggioranza e chi ha firmato la mozione di sfiducia. Il tutto sotto gli occhi di Mara Carfagna che, benché investita della surreale vicenda, resta alla finestra senza prendere posizione. Dal Pd, invece, ci sarebbe la ferma volontà ora di chiudere l’amministrazione Galdi, ma attraverso le dimissioni di massa formalizzate in Consiglio comunale da sedici consiglieri. Quello che insomma dovrebbe accadere lunedì prossimo. Ma naturalmente fino a quando non si concretizzerà l’atto, tutto può accadere. Alla fine le condizioni poste da tutti e da ogni forza politica sono state le principali cause ostative alla mozione di sfiducia. E ciò ha consentito al sindaco di restare in sella e di nominare anche una nuova giunta. Intanto sul fronte esterno, le altre forze politiche si preparano alla campagna elettorale. E’ il caso del professore Armando Lamberti che ha già ufficializzato la sua discesa in campo che resta comunque in attesa di una risposta da parte di Forza Italia. Ma è anche il caso di Marco Senatore che ha già pronte due liste civiche ed in preparazione la terza.