Caso Coscioni, Cittadino: "L’accaduto a grave discapito della cittadinanza" - Le Cronache
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Caso Coscioni, Cittadino: “L’accaduto a grave discapito della cittadinanza”

Caso Coscioni, Cittadino: “L’accaduto a grave discapito della cittadinanza”

di Erika Noschese

“E’ imbarazzante quanto accaduto. Stiamo assistendo ad un qualcosa di degradante per l’intera azienda ospedaliera, pericoloso e diseducativo”. Non lasciano spazio a dubbi le parole di Margaret Cittadino, responsabile del Tribunale per i Diritti del Malato, assemblea territoriale del Ruggi e Cittadinanzattiva in merito a quanto accaduto nei giorni scorsi quando il primario della Unità operativa di cardiochirurgia dell’ospedale Ruggi di Salerno guidata da Enrico Coscioni, presidente Agenas (l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e influente braccio destro per la sanità del governatore Vincenzo De Luca è stato iscritto nel registro degli indagati dopo aver dimenticato una garza, lunga poco meno di 15 centimetri, nel corpo di Umberto Maddolo, 62enne di Montecorvino Rovella, morto a dicembre, poco dopo essere stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico al cuore. “Quanto accaduto distrugge quel poco di fiducia che i cittadini salernitani nutrivano nei confronti dell’azienda ospedaliera e, in particolar modo, verso la Torre Cardiologica, punto di riferimento e una garanzia per gli utenti – ha dichiarato la cittadino – Quanto accaduto ha seminato panico sociale, un ulteriore allontanamento nei confronti dell’azienda”. La Cittadino ricorda come Coscioni sia oggi tra i primari più rinomati a livello nazionale, riconosciuto non solo dall’Agenas ma anche a livello internazionale e locale. La Cittadino parla di “grande affronto alla cittadinanza e ai medici che continuano a preferire la sanità pubblica”. La Cittadino interviene anche in merito alla nomina di Walter Longanella, nuovo direttore della direzione medica di presidio degli ospedali “Ruggi”, “da Procida” e “Costa d’Amalfi”. L’incarico è quinquennale e si occuperà anche di coordinare i presidi ospedalieri aziendali dell’Azienda Universitaria di via San Leonardo. “Ci sembra sia illegale, nel senso che – avendo il reparto e il dipartimento avendo il primario – non c’era obbligo di rivolgersi al direttore sanitario di presidio, di livello inferiore al capo dipartimento e dunque di mansione inferiore. E’ un brutto scherzo nei confronti del nuovo direttore, giovane, e da poco nominato che non è nella condizione di rifiutare la decisione”. Da qui la richiesta di una richiesta della commissionhe d’indagine, di valorizzare il lavoro e il ruolo dei pazienti e degli utenti”, ha aggiunto. “Chiediamo un passo indietro, a favore del ruolo che la  Costituzione affida alla sanità, senza sistemi autoreferenziali ma bisogna fare rete”, ha aggiunto la responsabile di Cittadinanzattiva.