Canfora: "Se non arrivano i soldi chiudo le strade". E' guerra sulle deleghe - Le Cronache
Cronaca

Canfora: “Se non arrivano i soldi chiudo le strade”. E’ guerra sulle deleghe

Canfora: “Se non arrivano i soldi chiudo le strade”. E’ guerra sulle deleghe

di Andrea Pellegrino

Giuseppe Canfora annuncia un “buco” nelle casse provinciali e getta la spugna: «Se non ci saranno trasferimenti, bisognerà fare un censimento delle strade e chiudere quelle per le quali non è possibile fare manutenzione». Dopo il riscaldamento, Canfora ora vuol chiudere anche le strade. Colpa dei soldi che mancano o che mancherebbero alle casse provinciali. Perché, al netto delle dichiarazioni del presidente, se è vero che le Province sono in deficit è pur vero che lo stesso Canfora ha svuotato a fine anno il fondo di riserva pur di nominare un direttore generale. Ma lui si dice pronto anche a dimettersi se il suo ruolo sarà ristretto ad un semplice “commissario liquidatore”. Ed in una intervista a Radio Alfa si dice «orgoglioso dell’amicizia di Vincenzo De Luca» e rispedisce al mittente le accuse sull’Arechi Multiservice. Il presidente ribadisce che il problema riguarda solo la società e il suo amministratore delegato Feola e che da tempo, tecnicamente, è stato spiegato che l’Ente di palazzo S.Agostino non può stabilizzare lavoratori per una profonda crisi economica e il superamento del patto di stabilità.
Ma sulla sua amministrazione soffiano già venti di crisi interna. A condurre la protesta il deputato Simone Valiante che proprio a Canfora ha chiesto «un cambio di passo» in merito alle nomine. Ed un primo risultato l’avrebbe ottenuto. A quanto pare sarebbe stata congelata la vicenda Ecoambiente. Lo stesso De Luca che vorrebbe Mena Arcieri alla guida della società avrebbe rinviato il caso a dopo le primarie. Questo per non creare nuove tensioni politiche all’interno della già compromessa maggioranza. Sul terreno di scontro anche le deleghe che da qui a breve Canfora dovrà distribuire ai suoi consiglieri. Secondo un primo schema Mimmo Volpe dovrebbe occuparsi di ambiente mentre Carmelo Stanziola di partecipate. Resta il veto su “consiglieri esterni” e soprattutto su Tommaso Amabile che attende un incarico da Canfora.