Canfora, Rainone e quel bando di gara sulle scuole: l'inchiesta - Le Cronache
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Canfora, Rainone e quel bando di gara sulle scuole: l’inchiesta

Canfora, Rainone e quel bando di gara sulle scuole: l’inchiesta

La questione degli affitti da parte di enti pubblici di immobili privati per l’offerta di servizi alla collettività è antica quanto il mondo. Le scuole e le amministrazioni provinciali, in quell’universo, hanno sempre avuto un ruolo determinante. Nel bene e nel male: nel senso che spesso diverse spinte ed interessi, pubblici e privati, hanno causato pesanti cortocircuiti con effetti significativi, sul piano soggettivo e su quello oggettivo. Non ultime, le conflittualità giudiziarie di tipo amministrativo e, altrettanto spesso, di tipo penale: con conseguenze imprevedibili. Come potrebbe rivelarsi la vicenda dell’istituto tecnico-commerciale e del liceo scientifico di Sarno: prima ospitati in un immobile e poi in un altro, seguendo un percorso sul quale avrebbe acceso i fari la procura di Nocera Inferiore. L’indiscrezione rimbalza con prepotenza e già è inseguita da una eco particolare dal momento che vedrebbe interessato il presidente dell’amministrazione provinciale di Salerno, Giuseppe Canfora, accanto a figure di primo piano dell’imprenditoria salernitana come il gruppo Rainone. Nessuno dei due necessita di presentazioni ulteriori. Il punto centrale è la comprensione del meccanismo che avrebbe consentito ai principali imprenditori sarnesi di ottenere l’assegnazione del bando di gara per i due istituti (in immobili rilevati dal fallimento della D’Andrea ) mentre la Provincia aveva in corso già altri rapporti giuridici con altre società proprietarie dell’immobile dove le scuole sono da molti anni. Tutto in costanza di amministrazione politica ed istituzionale della stessa persona, cioè il sindaco di Sarno e presidente della Provincia Giuseppe Canfora. Le Cronache non ha visionato materialmente le carte ma ritiene affidabili le fonti: pronti a correzioni e rettifiche in qualsiasi momento, va da sè. Il “caso” nasce incidentalmente e, soprattutto, non nello stretto bacino di competenza degli uffici giudiziari. Infatti, sarà il tribunale di Napoli, nell’ambito dell’amministrazione giudiziaria dei beni del gruppo Ragosta (un’altra storia complicatissima che sembrava essere in un modo e si sta rivelando in un altro), proprietario attraverso la “Immobilgest Re srl” dello stabile ex D’Andrea, a segnalare alla procura di Nocera che qualcosa nell’iter di assegnazione alla Rcs dei Raione sembrerebbe anomalo. Come proviamo a spiegare, riassumendo a grandi linee, nell’articolo di fianco.