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Canfora a rischio. Ecco chi “Rega” contro

di Redazione Cronache
Manuel Rega e Giovanni Cocca non sono avversari da prendere sotto gamba per Canfora. Il Pd rischia di perdere il vero baluardo deluchiano dell’Agro nocerino, quel Canfora che da presidente della Provincia non saliva le scale di palazzo sant’Agostino se prima non domandava al governatore della Regione se per caso dovesse alzare prima il piede destro o sinistro o se era meglio prendere l’ascensore. Con Cocca, infatti, sono schierati sotto mentite spoglie i grillini dell’onorevole Villani, sarnese che ha dedicato la sua vita come preside proprio a Sarno e i sarnesi di centrosinistra restati fedeli a Maria Rosaria Aliberti attuale presidente del Consiglio comunale ed ex fidatissima di Angelo Villani ai tempi del Ppi e della Margherita. La Aliberti che ha un marito medico che conta numerosissimi assistiti ed è una macchina da guerra elettorale, impensierisce non poco il sindaco uscente e anche i grillini che pur non essendo molto radicati a Sarno insieme potrebbero sottrarre quei voti a Canfora che cinque anni fa decretarono la sua vittoria. Manuel Rega, poi, il candidato a sindaco di Fratelli d’Italia è un personaggio ben visto in città e potrebbe facilmente mettere d’accordo tutti specie se a Pagani Forza Italia davvero riuscirà a spuntarla sul nome di Campitiello contro quello di Gambino e D’Onofrio insieme. Tornando a Sarno c’è da aggiungere l’incognita di Antonio Crescenzo il medico attuale presidente del Parco del fiume Sarno cinque anni fa schierato con l’Udc contro Canfora e poi nominato da De Luca alla guida dell’Ente Parco. Proprio Crescenzo potrebbe essere la carta vincente di Canfora per riempire i buchi provocati dalla scelta di campo della Aliberti e da un centrodestra non ancora unito intorno a Rega. In tutti i casi l’accoppiata Canfora-Crescenzo risulterebbe davvero poco battibile da parte degli avversari a meno che i sarnesi stanchi del Pd non ripetano il risultato di un anno fa alle politiche quando il centrodestra fu il primo partito in assoluto anche contro i grillini che dovettero segnare il passo.