Cammarota: I santi non si inchinano a nessuno - Le Cronache
Cronaca

Cammarota: I santi non si inchinano a nessuno

Cammarota: I santi non si inchinano a nessuno

di Erika Noschese

“Non entro nelle piazze di Salerno. Dove non ci sono le condizioni, è giusto che non ci alleiamo. Dove ci sono le condizioni, dove si riproduce un po’ quello spirito di governo Conte II, noi andiamo insieme”. A parlare così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenuto ieri a Battipaglia a sostegno della candidatura a sindaco di Enrico Farina, in merito all’inaugurazione di Piazza della Libertà, in programma questo pomeriggio alle 17, in presenza del governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Però è chiaro ed evidente che vale anche per noi, che le forze politiche, di territorio in territorio, hanno delle caratteristiche diverse, delle esigenze diverse, a volte non si riesce a raggiungere i punti di caduta – ha poi aggiunto il ministro, in merito alla mancata alleanza nel capoluogo di provincia – Noi ce la metteremo tutta per cercare di federare e mettere insieme le forze civiche, le forze migliori di un territorio. Ma, dove non ci sono i presupposti non si può fare”. L’inaugurazione della piazza porta con sé una serie di polemiche, con una campagna elettorale che ormai va avanti a suon di accuse e che chiama inevitabilmente in causa anche le celebrazioni della messa in onore del Santo Patrono. “Per San Gennaro il Vescovo di Napoli ha escluso i politici e candidati. A Salerno, San Matteo si è trasformata nella festa di De Luca in piazza della Libertà”, ha infatti dichiarato l’avvocato Antonio Cammarota, presidente della commissione trasparenza e candidato sindaco de “La Nostra Libertà” in merito ai festeggiamenti di San Matteo e all’apertura di Piazza della Libertà, puntando il dito anche contro la curia. “I Santi non si inchinano a nessuno e De Luca al posto di San Matteo è speculazione politica ed elettorale. Già nel 2014 abbiamo assistito ad uno spettacolo indegno, che denunciai alla Procura della Repubblica quando i Santi furono buttati a terra”, ha aggiunto Cammarota. A parlare di “uso privato di un santo pubblico” è Rosaria Chechile, candidata al consiglio comunale di Salerno con Città aperta, la civica a sostegno della candidatura di Elisabetta Barone: “Nel trentennio di regime ci hanno tolto la maggior parte dei nostri simboli, della nostra identità, ora tocca a San Matteo che deve subire la mortificazione di essere celebrato in una piazza chiusa e lontano dal suo popolo – ha dichiarato la Chechile – La previsione di una diretta a reti locali unificate ha il sapore di un gigantesco spot elettorale – in tempo di par condicio – che il gruppo di potere ha organizzato continuando a trattare i cittadini come sudditi. Salerno non ha bisogno di una nuova identità, la nostra città ha una storia che inizia molti secoli prima del 1993, una storia fatta di mare, arte, cultura, grandi innovazioni e grandi primati che dobbiamo rivendicare con forza e che dobbiamo riprenderci da chi vuole strapparcela con il mantra del “niente prima di me”. Ne abbiamo l’opportunità, il momento è ora”. Non è da meno il capogruppo al Comune di Forza Italia, Roberto Celano che accusa l’amministrazione uscente di fare campagna elettorale su San Matteo per provare a recuperare il consenso perduto: “La messa di San Matteo in piazza della Libertà è solo un vergognoso spot elettorale di un’Amministrazione allo sbando ed in difficoltà, che utilizza ogni “mezzuccio” e perfino la “religione” per recuperare un po’ di consenso – ha dichiarato Celano – In ogni caso, pur consapevole della vergognosa strumentalizzazione, sarò presente alla cerimonia religiosa. Sarò presente per San Matteo e per Salerno. Mi distinguo da qualche politico, tra l’altro dichiaratamente ateo, che in passato impose all’intera maggioranza di non partecipare alle manifestazioni religiose perché non ne gradiva le modalità di svolgimento. Siamo diversi da quegli amministratori che abbassarono il capo ed ubbidirono, calpestando il Santo e la città, pur di non dispiacere al manovratore. Salerno è altro rispetto a tale meschinità. I salernitani capiranno chi, con un po’ di scena, pensa di far dimenticare degrado e danni prodotti in anni di Governo”. A schierarsi dalla parte dell’amministrazione Giovanni D’Avenia, segretario di Centro Democratico che, in merito all’inaugurazione della piazza in programma oggi, parla di un “dato significativo anzi straordinario segnato dalla inaugurazione di piazza della libertà a Salerno. Un’opera che testimonia storicamente l’impegno politico ed amministrativo a compimento di una gigantesca opera di bonifica urbana e di una strategica ridefinizione urbanistica – ha dichiarato D’Avenia – Il tassello ulteriore di una Salerno che progetta Salerno e che rilancia un’idea di città vocata ad una rinnovata dimensione civile, sociale ed economica. Piazza della libertà è una “porta aperta” alla città che ridefinisce se stessa ed amplifica le opportunità. Centro democratico riconosce ed è solidale con l’impegno dell’attuale amministrazione e conferma l’impegno in questa campagna elettorale a continuare ed innovare una grande stagione di cambiamento integrale della città. Piazza della libertà è l’esempio di come possa e debba continuare con la rielezione del sindaco Vincenzo Napoli, la stagione della bella politica”. E con la campagna elettorale ormai nel vivo non possono mancare le dichiarazioni del primo cittadino che parla di piazza della Libertà paragonandola ad un “capolavoro immenso”: “Dove c’erano degrado e illegalità, cataste di legname ed officine sulla spiaggia abbiamo realizzato come Comune, con il Presidente Vincenzo De Luca, un porto turistico, una passeggiata a mare con bar e ristoranti che prolunga il Lungomare, Salifornia, il Crescent e Piazza della Libertà, 700 parcheggi sotterranei – ha dichiarato il primo cittadino – Un capolavoro meraviglioso che dà vivibilità e creerà economia e lavoro. Benvenuti a Piazza della Libertà. La piazza di tutti i salernitani. Salerno ancora più avanti”. Il post pubblicato sui social dal primo cittadino si trasforma in propaganda politica, con l’invito ad uno dei suoi competitor, Maurizio Basso, ad essere in piazza per constatare che – a dispetto di quanto detto dall’aspirante sindaco – il panorama non è stato tolto “ad una buona parte dei cittadini salernitani”, come invece ha dichiarato Basso. E nel frattempo, c’è chi accusa Napoli di trasgredire la legge che disciplina la campagna elettorale di ogni sindaco a fine mandato.