Camera di Commercio a tutta dritta su internazionalizzazione e turismo - Le Cronache
Extra

Camera di Commercio a tutta dritta su internazionalizzazione e turismo

Turismo ed internazionalizzazione saranno le parole chiave per la Camera di Commercio di Salerno in questo 2013 appena cominciato. Un anno nel quale l’Ente camerale tenterà di dare risposta concreta alle richieste che arrivano dalle imprese che premono per un miglioramento del sistema infrastutturale, per una minore burocrazia, per una ottimizzazione delle filiere e delle reti e per la riduzione del costo del denaro. Dati che emergono dal report sulle attività del 2012 della Camera di Commercio presentato ieri mattina dal presidente Guido Arzano e in cui sono stati resi noti obiettivi e investimenti per l’anno in corso. Per l’esercizio 2013, la Camera ha previsto un complessivo importo di 4 milioni e 684 mila euro, mentre le risorse stanziate per gli interventi economici a favore del territorio ammonteranno a 8 milioni e mezzo di euro (a cui si aggiungono 567 mila euro per le attività riferite al contributo versato ad UnionCamere e all’Unione regionale). Risorse che saranno ripartire in diversi capitoli di spesa: per informare, informatizzare e semplificare il lavoro delle imprese saranno stanziati 611 mila euro; per favorire l’accesso al credito per le imprese 400 mila euro. Fiducia in particolar modo al settore dell’internazionalizzazione e del maketing territoriale per cui la Camera di Commercio ha previsto di investire 2 milioni e 310 mila euro. Occhio di riguardo anche nei confronti del turismo e lo sviluppo del territorio per cui sono stati messi in bilancio 1 milione e 875 mila euro. Un settore nel quale, afferma il presidente Arzano, «si punta alla destagionalizzazione, un processo che al momento è molto lento». I numeri del settore turistico per l’anno 2012 sono stati certamente molto positivi con una presenza, nelle strutture ricettive della provincia, di ben 10 milioni di persone, la maggior parte delle quali, però, italiane (67%), mentre ancora bassa è la percentuale della clientela straniera che si ferma al 33%. «Bisogna far meglio sul mercato internazionale» – dice Guido Arzano. 
Strettamente correlato a questo settore c’è quello per lo sviluppo delle infrastrutture, per cui saranno stanziati poco più di due milioni di euro. Infrastrutture che sono sinonimo, in particolare, di Aeroporto di Salerno, che potrebbe diventare il punto di riferimento per l’arrivo di turisti. «Se solo attraverso l’aeroporto – spiega ancora il presidente – riuscissimo a portare due milioni di persone, l’impatto sul settore sarà veramente significativo». La stima dell’impatto economico prodotto sul territorio nel 2012 registra, infatti, una spesa complessiva pari a 971 milioni di euro che potrebbe esponenzialmente crescere con il Costa d’Amalfi a pieno regime.
Un anno all’insegna dell’ottimismo e dell’ottimizzazione delle risorse, insomma, dopo un 2012 che non ha certo brillato per l’economia salernitana. Già, perché, infatti, le imprese s’attendono dal 2013 una vera e propria svolta: se lo scorso anno ben il 53,5% delle aziende ha immaginato una riduzione del proprio volume di affari, per l’anno in corso la percentuale delle imprese che immagina di ridurre il proprio fatturato scende al 18%.
Un anno, il 2012, che ha visto una flessione del numero delle imprese attive nel corso del 2012, rispetto all’anno precedente, passando dalle 102.411 alle 101.978 (i dati in questo caso si fermano al 30 novembre 2012). Resta molto alto, ma in diminuzione rispetto ai dodici mesi precedenti, il numero dei protesti gestiti dalla Camera di Commercio di Salerno che ammonta a ben 45.763 (47.220 nel 2011). Alto l’impegno dell’Ente per agevolare le imprese: nel 2012, sono stati stanziati 700 mila euro, sul fronte del sostegno al credito, per circa 750 imprese. Positivo il dato del settore agroalimentare, mentre in leggera flessione i comparti dell’edilizia e del manifatturiero.
Sul fronte prettamente interno, la Camera di Commercio conta 86 addeti con un rapporto di 0,85 addetti per ogni 1000 imprese a fronte di una media nazionale di 1,40 addetti per ogni mille imprese. «A dispetto della leggenda metropolitana che ci vuole – ironizza Arzano – come spreconi, abbiamo dimostrato con i numeri alla mano tutte le nostre attività».