Caldoro: «Siamo ultimi in Italia» D’Anna? «Non cerco rivincite» - Le Cronache
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Caldoro: «Siamo ultimi in Italia» D’Anna? «Non cerco rivincite»

Caldoro: «Siamo ultimi in Italia» D’Anna? «Non cerco rivincite»

Andrea Pellegrino

«Siamo ultimi». Stefano Caldoro, ex presidente della Campania, affronta le due emergenze sul tavolo: quella della sanità e quella dei rifiuti. Sulla sanità: «Le mani della politica su tutte le nomine hanno generato ritardi»; sui rifiuti: «È lo stesso presidente, ed il suo vice, ad affermare che siamo in emergenza». E quanto al pentimento (politico) dell’ex senatore D’Anna dice: «Non cerco rivincite personali. Io non ho pagato cambiali elettorali, a differenza della attuale amministrazione. Oggi dobbiamo riprendere e rilanciare un rapporto».

Sanità. Lo slogan di De Luca era mai più ultimi. Anche alla luce delle ultime vicende, in che posizione stiamo?

«Con questa amministrazione siamo ultimi in Italia. Il quotidiano e prezioso lavoro del personale medico ed infermieristico è mortificato dalla cattiva politica di questa giunta e dal commissario, dalla logica che ignora i veri problemi. Lo scontro istituzionale continuo, le mani della politica su tutte le nomine hanno generato ritardi sulle liste d’attesa, aumentato il fenomeno delle barelle, causato il peggioramento dei conti e quello che è più grave meno prestazioni per i cittadini».

C’è la possibilità che la Campania esca dal commissariamento?

«Avevo concordato con l’ex ministro Lorenzin, al termine del mio mandato, un’uscita fra il 2017 e 2018 , la Campania, se va bene, dovrebbe farcela nel 2020 ma con i dati che leggiamo non ci riusciremo. Tre anni di ritardo. Gli ultimi dati del Ministero hanno rivelato che vi è scarsa prevenzione, soprattutto sull’oncologica, carenze nelle cure ad anziani disabili. I Lea, livelli delle prestazioni, non migliorano come dovrebbero. L’unico elemento positivo per la Campania è l’equilibrio dei conti ma è merito dalla mia precedente amministrazione».

Intanto De Luca immagina di costruire il muovo Ruggi di Salerno

«Bisogna migliorare le prestazioni sanitarie, offrire ai cittadini più servizi. Migliorare la dotazione tecnologica, avere in generale più strumenti. Bisogna insistere con le assunzioni, che sono possibili grazie alla imponente operazione di risanamento dei conti che ho avviato e consolidato. Arricchire i signori del cemento non credo sia una priorità».

Il senatore Vincenzo D’Anna ha sferrato un attacco nei confronti del governatore e si è pentito di averlo sostenuto. Una rivincita per lei?

«Non cerco rivincite personali. Indico i problemi, che sono tanti, e cerco soluzioni. Con la sanità privata, che è fondamentale in Campania, ho sempre avuto un rapporto leale e franco. Non ho pagato cambiali elettorali, a differenza della attuale amministrazione. Oggi dobbiamo riprendere e rilanciare un rapporto. Serve tornare al confronto costruttivo, ad una programmazione seria e non di propaganda ed interrogarsi sulle nuove sfide. Fra queste il reddito di salute, una nuova idea che prevede l’utilizzo dei fondi europei per le prestazioni sanitarie in regime di over budget»

Da emergenza sanitaria a quella dei rifiuti. Da tempo il suo ex assessore all’ambiente Giovanni Romano sta lanciando l’allarme. Ad oggi, pare che purtroppo gli allarmi di Romano siano reali. Come è la situazione rispetto al ciclo dei rifiuti e all’impiantistica.

«È la Regione che ormai ha lanciato l’allarme. Il prsidente ed il suo vice hanno, in più occasioni, ammesso le difficoltà. Siamo, insomma, in emergenza. Nell’ultimo Consiglio regionale lo stesso De Luca ha riconosciuto che il problema dei rifiuti non è stato risolto, anzi è peggiorato. Ha parlato della costruzione di una terza linea di incenerimento ad Acerra. Una operazione che non ha senso. Ha annunciato che la Regione realizzerà ‘almeno 2 o 3 impianti di stoccaggio’. E discariche in cave dismesse ma senza indicare dove. Il P iano Regionale, come ha sottolineato Romano con competenza, è vergognosamente fallito perché neanche una delle sue previsioni è stata realizzata. Non si è raggiunta la percentuale di raccolta differenziata stabilita, non si è realizzato (ad oltre tre anni dall’insediamento) uno solo degli impianti previsti, non è diminuita la produzione complessiva di rifiuti prodotta quotidianamente. Su Salerno poi il dato più eclatante. Dimentica lo stop dell’impianto di trattamento dei rifiuti organici, proposto continuamente come “modello”. L’impianto non ha mai prodotto un metro cubo di gas, non ha mai prodotto compost, un flop».

Dopo mesi e mesi di polemiche pensa che le Universiadi siano a questo punto al riparo?

«Ad oggi annunci e ritardi. Non sono una priorità per la Campania. Spendere oltre 250 milioni di euro quando abbiamo problemi sulla disabilità, sul sociale, sui trasporti, è illogico e ricordiamoci che le Universiadi non le ha volute nessuno nel mondo».