Caldoro: «Le gare? Si vada avanti» - Le Cronache
Cronaca Attualità

Caldoro: «Le gare? Si vada avanti»

Caldoro: «Le gare? Si vada avanti»

di Andrea Pellegrino

Dopo la diffida di Vincenzo De Luca ai dirigenti regionali a non espletare le gare d’appalto in corso, Stefano Caldoro replica esortando le strutture a proseguire il proprio lavoro. E’ già scontro tra governatore eletto ed uscente: al centro della disputa alcune gare per l’affidamento di servizi di manutenzione e guardiania. A pochi giorni dal risultato elettorale era stato Vincenzo De Luca a diffidare tutti, tirando in ballo anche l’autorità giudiziaria in caso di proseguo delle attività. Ieri è arrivata la nota di Stefano Caldoro, di fatto presidente della Regione Campania ancora in carica che denuncia, tra l’altro, «turbative o indebite ingerenze nelle stesse da parte di soggetti non legittimati». L’uscente governatore, con nota indirizzata ai capi settore e ai responsabili delle strutture regionali, ha evidenziato «la necessità di proseguire, come di consueto, in tutti gli adempimenti connessi all’esercizio della predetta attività, al fine di evitare indebiti rallentamenti o arresti dei procedimenti in corso e conseguenti possibili pregiudizi alla continuità dell’attività amministrativa, nonché eventuali danni erariali o a terzi». D’altronde, spiega Stefano Caldoro: «Ai sensi dell’articolo 66 dello Statuto regionale, agli organi di direzione politica dell’amministrazione regionale spettano esclusivamente funzioni di programmazione e indirizzo politico-amministrativo, mentre ai dirigenti, agli uffici amministrativi e alle altre strutture serventi dell’Ente, spetta l’adozione degli atti e dei provvedimenti amministrativi non rientranti nell’esercizio delle predette funzioni, da assumersi nell’esplicazione della propria autonomia gestionale, nonché nel rispetto del principio di buon andamento dell’amministrazione e di continuità dell’azione amministrativa. Conseguentemente la predetta attività gestionale, anche allorché dia seguito ad atti programmati, assunti o deliberati dalla stessa Giunta, nella fase di pienezza dei propri poteri, ovvero a seguito dell’adozione di atti necessitati e urgenti, non è soggetta alle limitazioni dei poteri degli organi politici, operanti nel periodo elettorale e nella conseguente fase antecedente all’insediamento del nuovo Consiglio e della nuova Giunta regionali».