Buoni spesa, ancora caos e violazione della privacy - Le Cronache
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Buoni spesa, ancora caos e violazione della privacy

Buoni spesa, ancora caos e violazione della privacy

di Erika Noschese

Seconda giornata di distribuzione dei buoni spesa e si rinnova il caos, soprattutto dinanzi al centro sociale di Pastena dove, già dalle prime ore del mattino, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per calmare gli animi. Come già accaduto lunedì mattina, ieri gli scenari non sono cambiati: lunghe file ancor prima dell’apertura della struttura e numeri terminati presto. I vigili urbani presenti hanno provato a disciplinare gli accessi e qualche miglioramento, di fatti, si è notato. “Male l’organizzazione del Comune di Salerno, si poteva ipotizzare una suddivisione differente, magari in ordine alfabetico – hanno dichiarato alcuni utenti in fila per ore – Altro problema riguarda la privacy: con la distribuzione dei buoni spesa, in questo modo, non c’è alcun rispetto della privacy mentre quando era a carico della Salerno Trasporti era tutto più naturale, senza alcuna rimostranza anche da parte nostra proprio perché si rispettava un principio fondamentale”. Diversi utenti erano in fila già alle 6 del mattino e molti hanno rimarcato la necessità di avere quei buoni spesa. “Oltre cinque ore di attesa per avere buoni per 150 o 200 euro al massimo ma va bene, non disprezziamo l’aiuto perché molti di noi ne hanno davvero bisogno”, ha dichiarato una donna ricordando al Comune la necessità di provvedere in maniera differente alla distribuzione. Intanto, il presidente della commissione Trasparenza Antonio Cammarota ha chiesto spiegazioni all’assessore alle Politiche Sociali, Paola De Roberto: “Le richiedo, nella mia qualità, a stretto giro e con la massima urgenza ogni notizia in ordine a quanto accaduto in occasione della distribuzione dei buoni pasto al centro sociale”, ha scritto infatti Cammarota che potrebbe convocare la De Roberto in Commissione Trasparenza. Proprio per tutelare la loro privacy molti beneficiari hanno chiesto l’intervento dei consiglieri comunali perchè, hanno spiegato, “resta imbarazzante dover far sapere a tutti le difficoltà economiche che viviamo, non tutti reagiscono allo stesso modo”.