Brogli primarie: Esposito e Mastursi “200 schede false per Bonavitacola” - Le Cronache
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Brogli primarie: Esposito e Mastursi “200 schede false per Bonavitacola”

Brogli primarie: Esposito e Mastursi “200 schede false per Bonavitacola”

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Duecentocinquanta voti per Fulvio Bonavitacola a Nocera Inferiore. Garantisce Nello Mastursi. Gli intrecci tra politica ed imprenditoria, fulcro dell’inchiesta della Procura della Repubblica sulla variante in corso d’opera per Piazza della Libertà, emergono dalle corpose intercettazioni che vedono protagonisti ancora gli Esposito, Nello Mastursi – il dimissionario capo della segreteria politica del governatore della Campania, oggi coinvolto nell’inchiesta di Roma sulle pressioni effettuate su Vincenzo De Luca per l’ottenimento di un incarico in una struttura sanitaria regionale da parte dell’avvocato Guglielmo Manna, marito del giudice Anna Scognamiglio, relatore dell’udienza riguardante l’applicazione della Legge Severino al presidente della Regione – e, indirettamente, Fulvio Bonavitacola.
Siamo alla fine del 2012, è il 29 dicembre: quel giorno e quello successivo sono quelli indicati per lo svolgimento delle Parlamentarie del Pd, ovvero le primarie per stabilire le candidature romane.
Alle ore 19:35 Enrico Esposito chiama Nello Mastursi, all’epoca coordinatore provinciale delle operazioni di voto delle “primarie”, e, asserendo di ritenersi in grado di assicurare l’attribuzione di 250 preferenze in favore di Fulvio Bonavitacola, lo informa anche delle illecite intenzioni manifestate da Vincenzo Petrosino, ex vicesindaco di Nocera Inferiore e, così come Bonavitacola, in corsa per garantirsi un seggio in Parlamento, pronto a dare il via ai brogli elettorali. Il piano è chiaro: alterare circa 700 schede, garantendo a Bonavitacola il nome su almeno 200 di esse. Constatata una certa “apertura” di Mastursi alla definizione e alla realizzazione dei brogli prospettati da Petrosino, “Esposito – sottolinea la Procura – affermava di aver verificato la possibilità di alterare 700 schede e di aver rappresentato a quest’ultimo di poter aderire all’accordo solo se si fosse proceduto ad apporre il nominativo di Bonavitacola su 200 delle 700 schede disponibili”.
La replica di Mastursi era netta e perentoria e ovviamente favorevole al quadro prospettato. Anzi, il coordinatore delle Parlamentarie in provincia di Salerno, rilancia alla proposta di Esposito e chiede che a Fulvio Bonavitacola venga garantito un numero di voti superiore. Al telefono Nello Mastursi suggerisce: «Enrico…dici così: “Ho parlato con Nello. Va bene ma dobbiamo far salire a Fulvio, punto”. Non esiste…non dobbiamo discutere proprio perché se no Nello pone la questione sul seggio di Nocera, punto.” In questo momento è battaglia ferma”».
Dopo poco Esposito racconta a Iannello quanto stabilito con Mastursi, poi contatta Petrosino: «Gli ho detto che facciamo 30 e 70 e mettiamo dentro 500 tue e 200 mie, però lui ha detto “Enrì. deve salire Fulvio, dobbiamo fare metà e metà».
Il giorno delle primarie, Esposito ordina dunque di “imbucare” 300 schede per Petrosino e 300 per Bonavitacola. Dopo un lungo dibattito scaturito dall’impossibilità di schede a disposizione, Esposito decide  di redigerne 300 per Petrosino e 200 per Bonavitacola. In nottata è sempre Esposito a comunicare il dato a Bonavitacola, per poi commentare quanto accaduto con Antonio Iannello. Quest’ultimo dice: «Enrì, al di là di tutto, abbiamo fatto una figura di merda perché in tutto questo quel coglione di Enzo che non voglio perdere niente, non voglio perdere niente…io ho fatto un conto…le preferenze degli uomini sono 120 in più rispetto al totale dei votanti, hai capito? eh! se qualcuno va a prendere il verbale se ne accorge…se somma le preferenze degli uomini sono 120 in più rispetto ai 1.800 votanti, capito? che casino abbiamo fatto come gli scemi…ho sentito a Nello «Nè, vediamo di cambiare questi verbali, facciamo Vincenzo invece di 1.500».

Andrea Pellegrino

Per la Procura Bonavitacola aveva un ruolo centrale nei rapporti tra i fratelli Esposito e il Comune. «Serve un suo ordine per far pagare»

Spunta anche il nome di Fulvio Bonavitacola, ex deputato del Partito Democratico e attuale vice governatore della Campania, nella carte della Procura sull’inchiesta per la variante in corso d’opera per i lavori di Piazza della Libertà. Bonavitacola, secondo la Procura, assume un ruolo centrale nei rapporti fra i fratelli Esposito (Esa Costruzioni) ed il Comune di Salerno. Tra l’altro, l’ex deputato è uomo di fiducia dell’ex sindaco Vincenzo De Luca, tant’è che oggi ricopre l’incarico di vice governatore.
Dalle carte emeerge una ricca corrispondenza tra Enrico Esposito e Fulvio Bonavitacola. Con un sms del 20 dicembre 2012, Enrico Esposito ricorda a Bonavitacola di pianificare un incontro da tenersi a Salern, a cui avrebbe dovuto partecipare anche l’altro fratello Esposito, Armando, per mantenere il programma. Bonavitacola risponde: “Domani mattina sono a Salerno per torturare Adolfo Salsano e mi tratterrò un po’. Vediamo di fare quell’incontro con Armando e di mantenere quel programma”.
Con un successivo sms Bonavitacola chiarisce che per quell’approfondimento attinente al programma, sarebbe stato necessario attendere un documento che Ragusa (Rup Piazza della Libertà) avrebbe dovuto produrre.  Bonavitacola si interessa concretamente al caso Esa al punto che partecipa a un incontro al Comune. Terminato l’incontro Enrico Esposito informa il fratello: “Fatto quello che dovevo fare” e che quindi il mandato di pagamento a loro favore era stato avviato alla liquidazione. Esposito si rivolge a Bonavitacola anche dopo il sequestro della Piazza da parte dell’Autorità Giudiziaria e gli chiede di approfondire alcuni aspetti giudiziari della vicenda.
Spicca anche una telefonata che Enrico Esposito fa a suo fratello Armando per informarlo di aver parlato, pochi istanti prima, con  Adolfo Salsano che gli aveva assicurato di essere pronto a liquidare “il milione promesso”, ma che avrebbe dovuto attendere l’ordine di Bonavitacola per dare avvio alla procedura di pagamento: “Però aspetta che Fulvio glielo dice «perché stiamo stretti, si devono rendere conto, ma a Vincenzo (sindaco) devi dire la verità, all’amministrazione dovete dire la verità perché il programma…» Armà, questo milione è indispensabile per dare sicurezza alle banche, ma dopo il lavoro va avanti così come puoi pagare, Adò tu ci dici posso fare 1 milione ogni due mesi e io ti dico che posso fare 1 milione e 50 mila euro di lavori ogni due mesi, questo è tutto, perciò, ma senza questo milione io non posso fare neanche un programma perché la cosa è complicata…”