Bonavitacola, uno e trino: il sì, la vicepresidenza e la difesa - Le Cronache
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Bonavitacola, uno e trino: il sì, la vicepresidenza e la difesa

Bonavitacola, uno e trino: il sì, la vicepresidenza e la difesa

Andrea Pellegrino

Ventuno dicembre 2007. La storia del Crescent parte tutta da qui. Da una conferenza dei servizi che si è tenuta a Palazzo di Città. Tra i protagonisti Fulvio Bonavitacola, all’epoca presidente dell’autorità portuale di Salerno, che diede il suo assenso alla riqualificazione dell’area di Santa Teresa. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata e Bonavitacola, dopo un passaggio romano a Montecitorio, si è ritrovato in Regione Campania come vice di Vincenzo De Luca. In pratica è il vicegovernatore – stando così la squadra di governo regionale – che in caso di condanna del presidente, nell’ambito del processo Crescent che si concluderà il 28 settembre, dovrà traghettare la Regione Campania per i successivi 18 mesi per la sospensione che potrebbe scattare in capo a De Luca, per effetto della legge Severino. Ma non solo. Bonavitacola è uno dei personaggi chiave del progetto politico di De Luca. Il suo nome spunta anche come «beneficiario» delle parlamentarie del Partito democratico. Ed è tutto registrato dalla Procura della Repubblica nell’ambito di un’inchiesta collegata alla variante ai lavori di Piazza della Libertà, opera (pubblica) che rientra nel restyling di Santa Teresa. Bonavitacola non è coinvolto in nessuna inchiesta ma nel processo Crescent anche lui gioca un ruolo di protagonista, essendo il legale di Nello Fiore, ex assessore comunale, oggi consigliere regionale di Campania Libera. Insomma, tirando le somme: Fulvio Bonavitacola è stato tra i padri fondatori del Crescent ed oggi è vicepresidente della giunta regionale e legale di uno degli imputati. Peccato che, al momento, l’unica a perdere qualcosa sia stata l’autorità portuale che, con progetto già finanziato e con tanto di posa della prima pietra, si è vista spazzare via – con la nuova autorizzazione paesaggistica rilasciata dall’allora soprintendente Gennaro Miccio – la sua nuova ed attesa sede. All’Authority, dopo un contenzioso amministrativo aperto e chiuso, è rimasto qualche posto auto nel sottopiazza (quando sarà completato) di Piazza della Libertà. Ed il Crescent è potuto così diventare un vero e proprio condominio privato con vista sul mare.

(4.continua)