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Blocchi stradali e sindaci dimissionari: si infiamma la battaglia per il punto nascita

Blocchi stradali e sindaci dimissionari: si infiamma la battaglia per il punto nascita

di Vincenzo D’Amico

Una imponente manifestazione si è tenuta ieri mattina a cominciare dalle ore 10 che ha visto migliaia di persone accorse da tutti i centri del vallo di diano. Una iniziativa senza precedenti data l’affluenza, segno che il problema è davvero sentito da tutti. Come non accadeva da anni migliaia di cittadini hanno raggiunto Polla con auto e pullman per partecipare attivamente e per far sentire tutta la rabbia che hanno dopo la notizia della soppressione del fondamentale reparto ospedaliero. Studenti, cittadini e sindacati, ma anche amministratori (assente il senatore neo eletto dei 5Stelle Castiello, impegnato in un solito convegno inutile a Palinuro) si sono ritrovati a Polla per manifestare contro la chiusura del punto nascita del “Luigi Curto”. Si è avviato anche un corteo spontaneo che ha attraversato le strade della cittadina bloccando la circolazione veicolare che ha subito rallentamenti di sorta. Il corteo partito dal piazzale dell’ospedale ha raggiunto piazza “Antonio Forte”, tra l’altro da poco inaugurata proprio dall’incriminato governatore Vincenzo De Luca, reo di avere poco a cuore le sorti di questo comprensorio. Un corteo pacifico, rumoroso, colorato e con un solo scopo: salvare il punto nascita. Proprio il presidente De Luca è intervenuto in merito alla questione dei punti nascita di Polla e Sapri e della loro possibile chiusura. Col solito linguaggio colorito ha affermato in un intervento televisivo: “è stata fatta ammuina di troppo, occorre dare più delucidazioni”. De Luca ha spiegato che il 21 maggio scorso, la Regione ha inviato al Governo la sua programmazione nell’ambito del piano ospedaliero e la risposta del Governo è arrivata l’8 agosto ed è stato espresso parere favorevole alla deroga per Ariano Irpino, (per un accordo congiunto sindaco e Regione), e per un anno a Vallo della Lucania ( che rispetto a Polla ha ben oltre 100 parti in men) e Ischia,. Su Sessa Aurunca si chiedono ulteriori delucidazioni, mentre nel caso di Piedimonte, Polla e Sapri, è stato espresso parere negativo alla deroga”. “Cominciamo a fare chiarezza – sottolinea De Luca – noi abbiamo avanzato la richiesta della deroga e ad agosto queste sono state le risposte del Ministero diretto dalla 5stelle Grillo”. “Abbiamo già richiesto una nuova deroga – ha concluso – Abbiamo già difeso i nostri ospedali e continueremo a farlo con serietà”. La verità è un’altra, che il nostro territorio ormai da troppo tempo è considerato solo un bacino di voti, e che una volta raggiunto l’obiettivo, viene lasciato a se stesso. Ormai non si contano più gli scippi perpetrati: il tribunale, il carcere, l’Enel, Agenzia delle Entrate ed ora si è cominciato con l’ospedale che vedrà dal primo gennaio la chiusura del punto nascite e di conseguenza a breve di quello del nido e pediatria. La scusa che non vi sono i requisiti di standard richiesti è una bufala e che addirittura sia pericoloso per le mamme ed i bambini lo è ancora di più. A memoria non risultano casi simili e a detta delle donne il reparto funziona bene. Insomma la misura è colma ed ora in attesa della tanto famigerata risposta del Governo centrale si avviano proteste ancora maggiori. I sindaci minacciano di consegnare i rispettivi mandati al Prefetto dimettendosi in massa. I cittadini invece nei prossimi giorni hanno previsto blocchi stradali sulla SS 19 nei pressi delle uscite dell’A2 di Polla, Atena Lucana, Sala Consilina e Padula. Staremo a vedere.
Vincenzo D’Amico