Benedetto Robazza e lo "Stupor Mundi" - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Benedetto Robazza e lo “Stupor Mundi”

Benedetto Robazza e lo “Stupor Mundi”

Jesi (AN), città Vallesina che è stata fortunata nel dare i natali a Federico ll di Svevia, l’ultimo dei grandi imperatori romani, ha riposizionato da Porta Bersaglieri all’interno delle mura il monumento dello “Stupor Mundi” nello spazio antistante al  Palazzo Ghislieri, sede del particolare museo multimediale dedicato allo stesso e inaugurato a luglio dell’anno scorso. L’imponente opera, realizzata nel 1994 a quattro mani dagli scultori internazionali l’italiano Benedetto Robazza e il tedesco Hermann Schwahn, con la collaborazione del Prof. Massimo Ippoliti di Jesi. A suo tempo fu posizionata all’esterno della cinta muraria jesina e, nel 2007, è stata oggetto di un referendum in cui si proponeva ai cittadini di poter scegliere tra quattro possibili nuove ubicazioni: Piazza Federico II, Piazza Ghislieri, i giardini delle ex carceri e Porta Valle. Piazza Federico ll, con 713 preferenze su oltre 1600 voti validi, fu la scelta dei cittadini ma non se ne fece più nulla. Finalmente, ora, la svolta che ha permesso di traslare la statua e inaugurare nel pomeriggio del 22 settembre scorso il posizionamento nello spazio antistante al Palazzo Ghislieri. La cerimonia ha visto la presenza di innumerevoli personalità tra cui Massimo Bacci, Sindaco di Jesi, Paolo Mariani, Presidente della Fondazione Federico ll Hohenstaufen, Alfio Bassotti, Presidente della Fondazione Carisj, proprietaria dello spazio antistante del Palazzo Ghislieri, l’Ing. Gennaro Pieralisi, imprenditore e mecenate che ha fortemente supportato la realizzazione del Museo “Federico ll  Stupor Mundi”, Franca Tacconi, Vicepresidente e Direttrice del Centro di Studi Federico ll Hohenstaufen Jesi Onlus, Carlo Mucari, cantante, attore e amico stretto del Maestro Robazza; inoltre, presenti anche lo scultore Benedetto Robazza e, in rappresentanza di Hermann Schwahn scomparso nel 2005, suo figlio. Prima di togliere il telo rosso che avvolgeva l’opera e riconsegnarla definitivamente alla cittadinanza jesina, gli interventi istituzionali hanno formato un coro unisono in cui è stato espresso la grande e comune soddisfazione di aver potuto finalmente ubicare il monumento di Federico ll dove lui nacque 824 anni fa, donando ulteriore pregio alla Piazza, al Museo, al luogo dove è iniziata la storia di un grande uomo, illuminato sovrano, eclettico, visionario e fortemente moderno. “Quello che importa oggi è che la statua di Federico ll viene traslata nella piazza in cui è nato. – ha commentato Massimo Bacci Credo che abbia un valore simbolico molto importante e rafforza il senso di appartenenza dei nostri cittadini perché un concittadino così illustre non può che rafforzare i rapporti di una comunità. E’ un’opera che ci onora di averla nel nostro territorio; ho ringraziato il maestro Robazza per quello che ha realizzato e mi fa particolarmente piacere che oggi sia qui insieme a noi.Alfio Bassotti ha precisato: “Federico ll torna dentro la cinta muraria della città. Questo è molto importante perché la storia di una comunità si intreccia sempre con le caratteristiche, con i personaggi che hanno identificato in qualche modo periodi della loro storia e della loro cultura. Credo fermamente che, per Jesi, Federico ll significhi una identificazione importante, prioritaria e assoluta. Sono contento di questa felice conclusione di questa vicenda e mi auguro, per la città di Jesi, per la Vallesina e per la Regione, che questa iniziativa possa esaltare sempre di più la figura di questo imperatore che è stato definito “Stupor Mundi” per la sua grande capacità di governo, di intelligenza e di mediazione, e di difensore della cultura, dell’arte e delle novità. Rimane assolutamente l’immagine di un personaggio moderno e attuale.Gennaro Pieralisi ha sottolineato l’importanza del riposizionamento del monumento come un’ulteriore spinta turistica per il territorio jesino: “Sono veramente contento perché è da un pezzo che questa statua sta girando intorno a Jesi; finalmente l’abbiamo riportata nel suo luogo naturale che è il posto dove Federico ll è nato. Abbiamo avuto molte difficoltà per portarla qui ma, alla fine, ci siamo riusciti e questa è una grande soddisfazione. Per il nostro turismo sarà molto importante perché abbiamo messo in piedi il Museo ed ora la statua; era penoso vedere turisti stranieri che venivano qui e andavano cercando una traccia di Federico ll che non c’era, adesso ce l’abbiamo portata.” Nel corso della cerimonia altri commenti: “Quando nel 1995 abbiamo inaugurata la statua – ha ricordato Paolo Mariani l’allora sindaco aveva detto di aver trovato una posizione idonea e bella ma non molto consona, perché non all’interno delle mure cittadine. E, per me, questo è il naturale posizionamento anche perché, poi, con l’inaugurazione del Museo “Stupor Mundi”, museo multimediale, questo era esattamente il posto ideale perché Jesi facessi vedere l’importanza del suo cittadino più illustre, quello che l’ha dotata di ‘Città Regia‘; quindi, questo era il minimo ringraziamento che potevamo fare per Federico ll. Per noi è importante anche da un punto di vista turistico: è un segno che Jesi deve dare per poter utilizzare le sue bellezze, il suo patrimonio artistico, storico e culturale.Franca Tacconi ha accolto il Maestro Robazza prima della manifestazione e l’ha guidato attraverso i tre piani e le 16 sale multimediali del Museo “Federico ll” e poi, durante la manifestazione, gli ha donato, da parte della città e della Fondazione, un trittico simbolico “… un libro che testimonia una volta di più quanto sia stato grande Federico ll  che, oltre al ‘De arte venandi cum avibus‘, famoso nel mondo per l’arte della falconeria, ha seguito la scrittura dell’ ‘Arte di curare il cavallo‘; siccome lei sarà sempre un cavallo vincente, ecco, che questo è il dono più idoneo per a lei. La penna della Fondazione perché lei porti sempre nel mondo un messaggio prezioso che ci ha lasciato e che insieme a questo messaggio anche la città di Jesi voli con lei e che anche il museo sia veramente un trampolino di lancio per questa figura. Infine una borsa che rappresenta anche l’amore, la serenità e la grandezza.” A fine manifestazione la Tacconi così sintetizza le vicende del monumento e l’operato di Robazza: “Quando nel lontano 1994 il maestro Robazza fece il grande dono al Presidente Fondatore della nostra Fondazione di realizzare questa statua, chiaramente, questo momento che la porta dov’è nato, rappresenta un ulteriore volano turistico e il riconoscimento in quanto l’arte possa essere una carta universale per poter attrarre un flusso turistico vincente ma, soprattutto, per lanciare lo stesso messaggio che Federico ll, che nel suo lontano periodo storico, ha ritenuto di lanciare: un messaggio di pace, un messaggio di tolleranza, un messaggio di comunione, prima europeo, antesignano, in tempi non sospetti. Il Maestro Robazza, attraverso un monumento di difficilissima esecuzione, perché è chiaramente geografico e deve rispettare determinati canoni estetici, è riuscito a veicolare questa simbologia trasmettendo veramente quello che era il messaggio che l’imperatore, così grande come Federico ll, è stato. Il fatto che il Maestro Robazza abbia avuto nella sua carriera una preponderanza di commesse internazionali è un segno significativo del suo valore di artista. Ogni volta che passiamo davanti ai monumenti Federiciani siamo commossi; ribadiamo che, senz’altro, può anche non corrispondere ai canoni estetici che ciascuno di noi è portatore. Ma, in fondo, quello che vorrei dire il lotto è stato il grande lotto, attualmente è il fiore all’occhiello della nostra Pinacoteca; in realtà, viene talmente vituperato dai suoi contemporanei che dimostra quanto sia difficile il cammino dell’arte e quanto sia importante che ci siano degli artisti come il Maestro Robazza che continuano ad essere vessilli di un messaggio decisamente importante.Carlo Mucari, che ha accompagnato il Maestro Robazza, ha espresso la sua meraviglia davanti al personaggio di Federico ll e all’opera monumentale che lo raffigura: “Ho scoperto questo posto magnifico con un museo dedicato all’opera, alle imprese e al fulgido pensiero di Federico ll di Svevia. E’ stato bellissimo vedere questa storia raccontata all’interno delle sale di un museo all’avanguardia. Al di là dell’amicizia, dico sempre grazie al Maestro Robazza perché riesce a dare vita a questi personaggi, per come riesce a crearli, con tutti i simboli giusti dando così nuova vita a Federico ll. Non sono bravo nella manualità creativa, il Maestro Robazza ha provato diverse volte ad insegnarmi senza esito positivo; avremmo dovuto fare un film sulla sua vita, quindi, voleva che io imparassi a lavorare la creta ma non ci sono mai riuscito.” Dopo il bagno di folla che ha circondato l’artista per tributargli gli apprezzamenti per l’opera, il Maestro Robazza ha così descritto alcuni momenti della sua opera: Il monumento di Federico ll lo dobbiamo alla tenacia dell’Avv. Borgiani, che dapprima mi fece studiare per bene il personaggio e le gesta, poi ha superato la parte burocratica e la parte finanziaria per poter ottenere questo monumento, perciò, ci sono voluti degli anni. Fu posizionato fuori le mura di Jesi e, oggi, con la Cassa di Risparmio di Jesi, con il Sindaco, con gli Assessori, siamo riusciti a portarlo dentro la cinta muraria. Oggi, ce l’abbiamo in città e questo attirerà il turismo, specialmente quello tedesco. Federico ll, uomo di fede e di legge, che è stato un uomo di grande cultura, ho pensato di raffigurarlo nel modo migliore; il volto era molto difficile e ho dovuto assemblare tutti i reperti che mi hanno portato in passato, quindi, è venuto fuori in questo modo, che mi è sembrato il più congeniale. L’ho rappresentato con il ‘Codex’ in una mano e, nell’altra, il mondo su una lancia a simboleggiare la fede; perciò: forza, potere e fede. Sono molto soddisfatto del riposizionamento della statua nella piazza dove lui è nato. Si era pensato di togliere un altro monumento esistente in piazza ma questo non era giusto; qui, nello spazio antistante al museo multimediale a lui dedicato, è il posto giusto. Oggi ho qui con me il  bozzetto, altro circa 70cm – prosegue il Maestro Robazza praticamente quello da cui poi fu approvata la realizzazione della statua e lo consegno alla Fondazione. Per concludere, voglio sottolineare che prima dell’evento ho visitato il  Museo Multimediale, veramente meraviglioso, che mi è piaciuto tantissimo; sono 16 stanze che ripercorrono il suo vissuto, raccontandoci le sue origini, le sue gesta e la storia di quel periodo storico.” L’itinerario dell’opera arriva a giusto epilogo, nella sua collocazione attuale dove può essere meglio apprezzata l’imponenza e la bellezza grazie ai maestri che l’hanno realizzata, ravvivando l’immagine di un sovrano colto e lungimirante, allora poco compreso, ma precursore di una grande modernità e di una profonda cultura che solo oggi vengono apprezzate.