Bancarotta, chiesta la condanna per sei - Le Cronache
Cronaca Provincia

Bancarotta, chiesta la condanna per sei

Bancarotta, chiesta la condanna per sei

Chiesta la condanna per amministratore, liquidatore e soci della Mael di Pontecagnano. Il processo, davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno (presidente Perrotta, Sorrentino e Cioffi a latere), si avvia all’epilogo. Ieri la requisitoria del pubblico ministero. La vicenda si snoda tra il 2003 ed il 2005 quando la società viene dichiarata fallita con sentenza del 12 febbraio. L’inchiesta del sostituto procuratore Marinella Guglielmotti portò al rinvio a giudizio di sei persone. Il pubblico ministero, al termine della discussione, ha chiesto la condanna a quattro anni e mezzo per Andrea Langella, classe ‘43 di Montecorvino, Giuseppa Iannone, classe ‘47 di Olevano, Remo Langella, classe ‘68 di Montecorvino, Massimo Langella, classe ‘71 di Montecorvino, Paolo Langella, classe ‘77 di Battipaglia. Il pm ha chiesto 2 anni e sei mesi per Carmine Voria, classe ‘43 originario di Rutino. Secondo il teorema accusatorio gli imputati Andrea Langella, Giuseppa Iannone, Remo Langella, Massimo Langella e Paolo Langella in concorso tra di loro, quali amministratore unico e socio, distraevano il ramo di azienda della società fallita destinato alla vendita all’ingrosso e al dettaglio di materiale elettrico per impiantistica civile e per illuminazione tecnica decorativa, con contratto di fitto di ramo di azienda registrato in Eboli il 25/07/2003 e stipulato con la Srl Igea con lo scopo di continuare l’attività aziendale oggetto del contratto. Inoltre gli imputati sono accusati di aver distratto alcuni beni della società e… “i corrispettivi per complessivi euro 148.750, incassati per la vendita di merci cedute alla suddetta Srl Igea con fattura 1695 del 31/07/03, peraltro attraverso pagamenti registrati per contanti e per importi notevoli e nelle stesse date versati in pagamento”. Andrea Langella è accusato anche di “tenere i libri e le altre scritture contabili societarie in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari”. Al termine della requisitoria le prime arringhe dei legali difensori degli imputati. L’udienza è stata aggiornata al 7 maggio per la sentenza.