Assenteisti, dipendenti prosciolti - Le Cronache
Cronaca Attualità Giudiziaria

Assenteisti, dipendenti prosciolti

Assenteisti, dipendenti prosciolti

Pina Ferro

Nessuna truffa è stata posta in essere dai dipendenti dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno finiti sul registro degli indagati per assenteismo. L’aver dato mandato a colleghi per la timbratura del car- tellino era solo, probabilmente, una prassi per accelerare i tempi di inizio dell’ attività lavorativa e, non perchè gli stessi fossero assenti. La loro regolare presenza è stata anche dimostrata dalle indagini difensive. Ieri mattina, il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo, ha prosciolto da tutte le accuse cinquanta dipendenti del Ruggi. Stessa sentenza sarà pronunciata anche per tutti gli altri indagati (circa 400) per i quali non vi è alcuna conte- stazione del reato di truffa. Il pubblico ministero Francesco Rotondi agli indagati aveva contestato unicamente il reato di cui all’articolo 55 quinques del decreto legislativo 165/2001(attestazione di presenza attraverso l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza), meglio nota come Legge Brunetta, non ritenendo esistenti elementi  idonei a configurare il delitto di truffa aggravata. Elementi, che invece, sono stati ritenuti sussustenti in altri procedimenti collegati sempre all’inchiesta sull’assenteismo e che hanno portato sia a dei rinvii a giudizio che alla condanna, con il rito dell’abbreviato di un dipendente. Il giudice per le udienze preliminari nelle motivazioni della sentenza ha ritenuto, anche alla luce del capo d’imputazione formulato dal Pm, che “gli scambi compiuti dagli imputati non hanno determinato (e quindi certamente non erano finalizzati a ciò) alcuna assenza dal servizio da parte degli stessi, neanche per un minuto, nel senso cioè che costoro, pur non timbrando perso- nalmente il cartellino, sono stati sempre sul luogo di lavoro. dal primo minuto della richiesta pre- stazione lavorativa, fino all’ultimo”. Il Giudice per le udienze preliminari ha anche specificato che a seguito dello scambio di badges non si è creato nessun disservizio all’interno dell’ospedale di via San Leonardo nè sotto il profilo organizzativo nè per l’utenza. In pratica, è stato precisato e riscontrato che i degenti non hanno mai sofferto illeciti vuoti di organico in nessun momento da parte degli indagati. In caso contrario ci si sarebbero trovati di fronte al reato di truffa. Invece, questo non è accaduto come è stato anche accertato dalle successive indagini. Per quanto concerne la violazione della legge Brunetta, questa ha una valenza solo per il datore di lavoro che potrebbe assumere provvedimenti disciplinari a carico del dipendente che ha alterato il sistema di rilevamento della presenza. La decisione del Gup potrebbe essere la stessa anche per tutti gli altri dipendenti del Ruggi che hanno le stesse contestazioni e non la truffa.