Assalto alla Cgil, la dura condanna di Risi, Ferrigno e Andresano - Le Cronache
Attualità

Assalto alla Cgil, la dura condanna di Risi, Ferrigno e Andresano

Assalto alla Cgil, la dura condanna di Risi, Ferrigno e Andresano

di Monica De Santis

L’assalto alla sede della Cgil di Roma continua a tenere banco, non solo sulle pagine dei quotidiani nazionali e locali, non solo nei programmi tv, ma anche nelle sedi di tantissime associazioni di lavoratori che scendono in campo in difesa e a sostegno della Cgil e contro il gruppo di componenti di Forza Nuova che ha compiuto un atto ingiustificabile e condannato quasi da tutti. All’elenco delle persone che condannano ciò che è successo a Roma, nella giornata di ieri si sono uniti i Presidenti di Confartigianato Franco Risi, Claai Gianfranco Ferrigno e Casartigiani Mario Andresano condannano fermamente il violento assalto ai danni della sede nazionale della Cgil a Roma ed esprimono la propria vicinanza e solidarietà alla sigla sindacale. “Siamo tutti consapevoli e pienamente coscienti che l’emergenza sanitaria, in atto ormai da oltre 18 mesi, ha causato notevoli danni sia alle imprese sia, di conseguenza, ai lavoratori, e ci ha costretti a rivedere il modo di intendere il lavoro e di vivere i luoghi di lavoro. – scrivono in una nota – La libertà di espressione, e di decidere senza costrizioni in merito alla somministrazione del vaccino anti-covid, non può e non deve però mai sfociare in atti di aggressione ed intimidazione. Le associazioni datoriali Confartigianato, Claai e Casartigiani si dicono pronte ad instaurare un tavolo di confronto per dirimere eventuali acredini tra imprese e lavoratori che potranno insorgere dal 15 ottobre, data prevista per l’entrata in vigore dell’obbligo di esibizione del green pass per accedere ai luoghi di lavoro”. Gli italiani, hanno comunque, reagito con forza e sdegno dimostrando che quanto è successo a Roma, con gli scontri di piazza e l’assalto alla sede della Cgil, non appartiene al Paese ma riguarda frange estremiste che vanno perseguite. Questo in estrema sintesi il messaggio che Sergio Mattarella ha recapitato alla Germania attraverso un colloquio con il presidente Frank-Walter Steinmeier incontrato ieri a Berlino a palazzo di Bellevue. Una lettura fatta non a caldo, dopo ore e ore di riflessione ed informazioni raccolte, che il presidente della Repubblica ha girato alla Germania dove le immagini dell’assalto alla Cgil hanno scioccato e provocato turbamento. E proprio di turbamento ha parlato il capo dello Stato nella sua prima giornata berlinese con “l’amico” Steinmeier, presidente con il quale ha costruito negli anni un solidissimo rapporto personale ed una piena sintonia politica. “Il turbamento è stato forte, la preoccupazione no. Si è trattato infatti di fenomeni limitati che hanno suscitato una fortissima reazione dell’opinione pubblica”, ha spiegato Mattarella che, dopo lo shock iniziale, ha dato una lettura piu’ ragionata di quanto successo a Roma, dove le avanguardie neofasciste hanno guidato – e probabilmente manipolato ingenui no-vax – ad una battaglia urbana che ha avuto larga eco in Germania. Soprattutto in un periodo nel quale Berlino, in attesa di sapere quale sara’ la colorazione del prossimo esecutivo, guarda comunque con grande rispetto all’Italia guidata da Mario Draghi. Inevitabile quindi che Steinmeier fosse preoccupato – e curioso di conoscerne le dinamiche politiche – dopo aver visto in televisione i manifestanti che tentavano l’assalto a palazzo Chigi, cioè la sede del primo ministro. Immagini che tanto ricordano quelle americane dell’assalto al congresso da parte dei sovranisti repubblicani dopo la sconfitta di Donald Trump. Una rassicurazione doverosa, quella di Mattarella, ad un Paese amico che si sta interrogando sul proprio futuro,sulle dinamiche europee e sulle alleanze da rafforzare all’interno dell’Unione europea.