Artigianato: a Salerno e provincia bene il 2021, non benissimo il 2022 - Le Cronache
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Artigianato: a Salerno e provincia bene il 2021, non benissimo il 2022

Artigianato: a Salerno e provincia  bene il 2021, non benissimo il 2022

Il Covid non ‘contagia’ l’Artigianato salernitano che chiude con un bilancio positivo il 2021. Nel saldo tra imprese nate e quelle cessate, nel secondo anno alle prese con la pandemia, il Registro Imprese della Camera di Commercio della provincia di Salerno registra un incremento di 130 nuove attività rispetto all’anno precedente che portano ad un totale di 18502 le posizioni artigiane nel nostro territorio. In dettaglio le pratiche di iscrizione sono state ben 1005 rispetto alle 993 del 2020. Nel contempo sono diminuite le cancellazioni di impresa che si attestano, fino ad oggi, a 764 rispetto alle 979 del 2020. Ad essere cresciuto è anche il numero delle imprese artigiane che si è associato a Cna che, nella crisi economica scatenata dall’emergenza sanitaria, ha tirato fuori le unghie e supportato e difeso la categoria, affermando, dal livello locale a quello nazionale, il suo ruolo di corpo medio e di interlocuzione tra mondo produttivo e rappresentanza istituzionale. “È stato un anno in cui la nostra mission è stata quella di “Ripartire, insieme” – ha rimarcato il Presidente di CNA Salerno, Lucio Ronca, ricordando il motto che ha unito le sedi territoriali di tutt’Italia – come Associazione di Categoria stiamo facendo di tutto per stare vicino ai cittadini e alle imprese”. Il presidente di CNA Salerno si riferisce alla presenza di numerosi sportelli aperti per assistere i cittadini sull’istanza dell’Assegno Unico e Universale, che, sanando una grave ingiustizia sociale, finalmente può essere richiesto anche dagli artigiani. A tale iniziativa frutto della sinergia tra Caf Patronato CNA Epasa Itaco, si aggiunge l’impegno e l’affiancamento di tanti Comuni, come nel caso di quello di Salerno dove, a titolo gratuito, CNA sta collaborando per l’inoltro delle pratiche di richiesta dei Bonus Spesa. “Dobbiamo diversificare le nostre attività – sottolinea il Maestro Lucio Ronca che lancia un appello a Regione e Governo – serve maggiore attenzione per gli artigiani e le piccole medie imprese ed occorre puntare su interventi mirati di defiscalizzazione, lavorare per snellire la burocrazia e supportare l’introduzione di manodopera e apprendisti nelle botteghe artigiane”. Ronca non dimentica la madre di tutte le battaglie CNA: la lotta all’abusivismo. “Con la politica del green pass , c’è il serio pericolo che molti clienti si rivolgano a chi svolge servizi a domicilio in maniera del tutto abusiva”– afferma Ronca, riprendendo le sollecitazioni che arrivano in particolar modo dalla categoria di acconciatori ed estetiste- rilanceremo a breve, con un webinar in programma il 31gennaio, la possibilità di puntare sul fitto della poltrona che è una delle strategie per arginare il fenomeno” Ma non è questa l’unica preoccupazione sul futuro dell’Artigianato. La vera spada di Damocle è rappresentata dall’aumento del costo delle materie prime. A seguito di un’indagine condotta dal Centro Studi di CNA Nazionale, cui ha partecipato un campione di 2500 aziende tra le quali un cospicuo numero di associati salernitani, quasi l’80% prevede una riduzione dei margini e molte imprese temono di dover fermare l’attività. L’enorme rincaro delle bollette nell’ultima parte dell’anno ha fatto schizzare di oltre il 30% la spesa nella media del 2021 rispetto al 2019 per i settori delle costruzioni e dei trasporti, soltanto la filiera del turismo mostra un incremento inferiore al 20%. La rilevazione mostra che il 95% delle imprese ritiene che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività, mentre solo il 5% indica che non ci saranno effetti significativi. Per le imprese del comparto costruzioni l’importo della bolletta è aumentato del 33,1% tra il 2019 e il 2021, per i trasporti 31,9% e per la manifattura il 29,9%. Incrementi del 21,4% per il commercio, 18,6% per la filiera del turismo e 23,3% per gli altri servizi. Per fronteggiare il caro-energia il 53% delle imprese si vedrà costretto a ritoccare i listini in particolare nei settori manifattura e costruzioni (rispettivamente 62,8% e 54,4%) mentre il 66% delle imprese di trasporto, il 64% dei servizi alle imprese e il 56% dei servizi alla persona indicano che manterranno invariati i prezzi. La conseguenza di tutto ciò è che il 37% della quota di imprese è orientata a rinviare investimenti programmati e quasi un’impresa su 5 investirà in tecnologie di efficientamento energetico con valori simili tra i vari settori ad eccezione dei servizi alle imprese dove la percentuale sale al 32,1%. Il 10% del campione ritiene che dovrà ridurre l’organico e il 7,6% pensa di dover tagliare il monte retribuzioni. “Il caro energia, rischia di frenare la ripresa economica – afferma Paolo Quaranta, Segretario di CNA Salerno – è necessario intervenire per stabilire un principio di equità tra piccole e grandi imprese giacchè, dalla nostra indagine, emerge una piccola impresa paga l’energia quattro volte di più rispetto un’impresa di grandi dimensioni. E ciò è davvero inaccettabile!”. Un tema che vedrà in prima fila a sostegno delle ragioni delle imprese la Cna che è pronta a dare battaglia anche sull’ipotesi nel prossimo Decreto Sostegni che colpirebbe gli impiantisti e gli edili con la cessazione unica del credito, cosa che pone un veto sui benefici dei bonus in edilizia. Sul fronte meccatronica invece questo è l’anno clou in quanto entro il 2023 dovranno essere regolarizzate tutte le posizioni di autoriparatori ed elettrauti nell’unica compagine dell’officina meccatronica, altrimenti chiuderanno molte saracinesche. CNA Salerno è da qualche anno impegnata sul settore delle revisioni auto e stando all’ultimo decreto nazionale entro la fine del prossimo mese finalmente si potranno tenere gli esami presso le Motorizzazioni, anche grazie al pressing di CNA. Per quanto riguarda la valorizzazione e la promozione dell’artigianato, la CNA di Salerno sta attivando grandi sinergie per la prossima estate lavorando su eventi di rilievo internazionale sia nel settore moda che nella ceramica artistica per poi tornare in autunno con In Vino Civitas che nella passata edizione ha dato tanta soddisfazione nel suo connubio tra il mondo del fashion style e della enogastronomia che rappresentano il più rinomato made in Italy.’