Armonia dei suoni, armonia delle coscienze - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Armonia dei suoni, armonia delle coscienze

Armonia dei suoni, armonia delle coscienze

Successo di pubblico e critica per il concerto organizzato dalla Procura di Salerno, in favore dei ragazzi di Nisida, con protagoniste le voci del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno

 Di OLGA CHIEFFI

 Parterre de roy alla Sala Truffaut della Cittadella del Cinema di Giffoni Vallepiana, autorità militari, civili e religiose in sala nel concerto benefico promosso dalla Procura di Salerno, capitanata da Corrado Lembo, in favore dei ragazzi dell’istituto minorile di Nisida, ai quali, con il ricavato delle donazioni raccolte in questi giorni, oltre diecimila euro, saranno offerti due forni, uno per cuocere le opere di ceramica e uno per la cucina. Strumenti per l’arte, arte per gli strumenti, con musicisti in erba, quelli del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, i quali hanno suonato e cantato per altri ragazzi che intraprenderanno diverse arti, quella ceramica e quella culinaria, per ri-attraversare quel ponte che li ha condotti in istituto allo scopo di riarmonizzarli con la società e gli “strumenti” buoni per conquistarsi un ruolo al suo interno. Significativi gli spunti di riflessione su musica e giustizia offerti dai tanti ospiti intervenuti, a cominciare da Gennaro Migliore Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Iside Russo, Presidente della Corte d’Appello di Salerno, la quale insiste che per i ragazzi di Nisida il significato del lavoro non deve essere un principio astratto, o il nostro prefetto Salvatore Malfi, che crede, come noi, che gli italiani sono maestri d’accoglienza e solidarietà e ancora, Andrea Prete Presidente della Camera di Commercio, Michele Sarno, Presidente della Camera Penale di Salerno, sino agli organizzatori Corrado Lembo e Luca Masini, convinti che la Giustizia non è un qualcosa che si applica soltanto nei tribunali, ma deve essere l’invito e la speranza offerta per ritornare in seno alla società civile e migliorarla. Quindi, armonia musicale e giustizia per amalgamare elementi diversi, a volte opposti o dissonanti, in un contesto variabile e in continua evoluzione, che ha visto ancora una volta, il Conservatorio di Musica “G.Martucci”, alla sua terza partecipazione a fianco della Procura salernitana, schierare i propri migliori elementi, coro e orchestra agli ordini di Massimiliano Carlini, con sei splendide voci femminili e un tenore, ad evocare tutto l’oro del repertorio lirico. Nell’ Italia dell’Ottocento la musica ha svolto un ruolo importante nel divulgare i valori dell’Italia Unita e ha rappresentato la vera anima popolare del Risorgimento, un movimento nato tra gli intellettuali ma sostenuto con passione dal popolo, che si è ritrovato unito al di là di ogni regionalismo, di ogni schieramento, proprio in musica composta da grandissimi, eseguita da una banda, dagli organetti per strada, in casa, o nei teatri: la musica aveva svegliato il popolo e la musica era stata svegliata dal popolo. Ecco che dopo il Canto degli Italiani, d’apertura, e l’esecuzione della marcia Trionfale dell’Aida, la sezione femminile del coro della massima istituzione musicale cittadina, perfettamente preparato da Ciro Visco, ha intonato “Noi siam le zingarelle”, direttamente dal salotto di Flora, per poi cedere il passo alle voci maschili e sostenere il soprano Teresa Ranieri, nella più nota pagina de’ La Forza del destino “La Vergine degli Angeli” che ha schizzato una Leonora commossa di profonda intensità. E’ sempre una sorpresa ascoltare “Una voce poco fa” dal mezzosoprano, timbro per la quale è nata, piuttosto che dai soprano. Clarissa Piazzolla una giovane voce dai bei riflessi bronzei nelle note centrali ha mostrato i due volti di Rosina. Il compito più arduo l’ha ben espletato il soprano Ilaria Sicignano, che si è calata nei panni di Rusalka e del suo “Mesìcku na nebi hlubokèm”. Voce di velluto ha fatto rivivere una Rusalka sentimentale, di un’intimità penetrante ed evocativa, dal profumo etnico. Gran coupe de theatre “Les oisaux dans la Charmille”, ovvero l’aria della bambola Olympia da “Les Contes d’Hoffmann”, di Jacques Offenbach , con orchestrali e maestro a dar la corda all’automa, una Giada Campione dalla voce morbida e dall’ intonazione buona, in particolare negli acuti e nei paurosi sovracuti, che penetrando tra i meccanismi hanno portato scherzosamente la bambola a strappare la bacchetta a Massimiliano Carlini. E’ elegante la Clara di Carmen Bianco, dolcissima come il suo “ Summertime” ed acuti davvero aerei nella loro impalpabilità. Il giovane Verdi per il finale e il “Va’ pensiero”, con l’irruenza della frase melodica, la purezza della melodia stessa, la sua estrema cantabilità, la perfetta aderenza con le parole e soprattutto lo stile omofono, ove le voci cantano all’unisono, con in rilievo d’alcuni momenti buoni dello strumentale, prima di chiudere il programma ufficiale con l’incontro tra Violetta e Alfredo, due voci giovani e brillanti, anche nell’interpretazione scenica, quelle di Daniele Lettieri e Maria Cenname, dense e luminose come il fine perlage delle coppe di spumante del Brindisi del I atto di Traviata. Applausi per tutti e per un’orchestra giovanile che ha ben eseguito un programma finalmente adatto alle sue possibilità, guidata da un maestro che ben conosce tutti gli elementi a sua disposizione. Ringraziamenti dei rappresentanti dell’istituto di Nisida, Gianluca Guida, Edoardo Gravina e Luca Pipolo, nella cui impostazione rivediamo anche qualche baluginio del primo “serraglio” salernitano, l’Orfanotrofio Umberto I, che avviava i propri ospiti alle diverse arti e mestieri. Ancora il secondo inno d’Italia, il “Va’ pensiero” e “J will Follow him” per congedarsi dal pubblico e attendere speranzosi la Ri-Nascita.