Arco Catalano tra occupazioni, rifiuti e furti - Le Cronache
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Arco Catalano tra occupazioni, rifiuti e furti

Arco Catalano tra occupazioni, rifiuti e furti

di Monica De Santis

Bottiglie di vetro, carte, scarti di frutta, buste varie e finanche un motorino. Tutto questo accompagnato da un puzzo insopportabile è custodito all’interno della vecchia tipografia che si trova nel vicolo dell’Arco Catalano. Il vicolo che collega via Mercanti a piazza Sant’Agostino e a via Duomo è diventato il rifugio di un gruppo di clochard che da circa cinque/sei mesi hanno preso possesso della zona. A denunciare la situazioneGianni titolare della pizzeria Stella Maris e Rosaria titolare del ristorante Osteria dei Sapori. Una denuncia che arriva dopo l’ennesimo episodio perpetrato ai loro danni da queste persone… “Ieri sera (lunedì sera, n.d.r.) uno dei ragazzi che lavora da me era andato a consegnare delle pizze a via Mercanti a bordo di una delle biciclette elettriche che utilizziamo per le consegne. Neanche il tempo di lasciare le pizze che la bicicletta, del valore di 1300 euro è stata rubata. Sono sicuro che sono stati loro perchè appena il mio dipendente mi ha avvisato siamo subito corsi a cercarla e guarda caso sentendosi braccati l’hanno abbandonata in via Tasso”. Ma non è tutto… “Sempre ieri sera (lunedì sera, n.d.r.) uno di loro visibilmente ubriaco si è avvicinato ai clienti seduti ai tavoli del mio locale – racconta Rosaria – chiedendo con insistenza dei soldi. Aveva una bottiglia di vetro in mano. Ho chiamato mio marito sperando che la presenza di un uomo lo facesse andare via e per tutta risposta ha iniziato a prendermi in giro e a spaventare i clienti”. Una situazione che non può più essere sostenuta…. “Noi abbiamo già i nostri problemi a causa del Covid, ora ci si mettono anche questi a darci fastidio. Non ci sono controlli, le forze dell’ordine se passano si fermano solo a guardare se noi rispettiamo le restrizioni, ma vicino a questi personaggi non si fermano proprio. Senza contare che dopo le 23 tutta la zona diventa terra di nessuno. E’ vero alle 23 i locali devono chiudere al pubblico, ma noi restiamo dentro almeno per un’altra mezz’ora a volte un ora per mettere a posto, per pulire e ci ritroviamo completamente soli, in balia di queste persone” racconta ancora Rosaria. Questi clochard a detta dei commercianti hanno occupato diversi mesi fa i locali della vecchia tipografia… “Vivono li dentro, senza luce, senza acqua e circondati da rifiuti di ogni genere. In quel vicolo, che tra le altre cose è bellissimo e storico non di può più passare per via del cattivo odore, oltre che per la paura di essere aggrediti da uno di questi personaggi”, conclude Rosaria “già prima della pandemia mio marito incontrando il sindaco aveva posto alla sua attenzione la situazione di degrado del vicolo. Il sindaco gli aveva risposto che si stava pensando di mettere delle telecamere. Il punto è che la situazione ora è peggiorata e le telecamere non serviranno proprio a nulla se queste persone non vengono mandate via”.